Atlantia: per Mediobanca “situazione complessa e visibilità bassa”, ma revoca concessione difficile da attuare
Dopo il crollo del ponte Morandi a Genova della scorsa settimana, l’incertezza per Autostrade per l’Italia e Atlantia è aumentata in maniera significativa. Lo sottolineano gli analisti di Mediobanca Securities in un report pubblicato oggi nel quale mettono in evidenza come “la situazione di Atlantia sia molto complessa e la visibilità molto bassa”. Gli esperti spiegano inoltre che “anche se la revoca della concessione è uno scenario possibile e regolamentato, sarebbe di difficile attuazione sia per ragioni tecniche sia finanziarie”. Il rischio implicito sul capitale di Atlantia, affermano gli esperti, è però aumentato significativamente.
Mediobanca Securities fa poi qualche calcolo. Partendo dall’equity value di Aspi di 14,8 miliardi di euro nella cessione della quota di minoranza del 12% ad Allianz e Silk Road nel 2017 e sulla base del book value della concessione del 2017 da 12,2 miliardi di euro, gli analisti indicano un valore di indennizzo di 10,8 miliardi di euro (al netto di una penale del 10%). Con il prezzo delle azioni Atlantia in calo del 26% dal 14 agosto (giorni in cui è crollato il ponte), la capitalizzazione di mercato è scesa di 5,9 miliardi a 14,7 miliardi. Supponendo infine che il consensus includa un equty value per Aspi compreso tra 14-16 miliardi (90% è a 13,5 miliardi) il mercato sta scontando, secondo Mediobanca, un valore di indennizzo compreso tra 8,8-7,5d miliardi (inferiori ai 10,8 di Mediobanca).