Atlantia: Equita taglia prezzo obiettivo del 3% e riduce raccomandazione a Hold
Atlantia ha archiviato un terzo trimestre 2019 migliore delle attese, ma ha deciso di non procedere alla distribuzione dell’acconto sui dividendi per l’esercizio in corso “in relazione al permanere di una situazione di incertezza in merito ad Autostrade per l’Italia (Aspi)”. Gli analisti di Equita hanno quindi deciso “di ridurre la stima del Dps 2019 (dividendo per azione) da 1,22 a 0,9 centesimi”. In mancanza di una dividend policy definita, hanno diminuito il Dps anche negli anni seguenti: “Dps +10% nel 2020 a 1 euro per azione rispetto la dividend policy originaria +30% Dps per l’acquisto di Abertis”.
Riguardo ai conti del terzo trimestre, gli esperti della banca d’affari sottolineano che i “dati di traffico erano già noti (in rallentamento in Europa e sostenuti in Chile). L’Ebitda del terzo trimestre 2018 era impattato da 355 milioni di provision per il Ponte di Genova. Al netto di questi effetti e dell’aggiustamento dei fondi per i minori tassi, la crescita like-for-like è del 1% (3% oltre le stime), grazie ad Abertis a +4%. Atlantia stand-Alone a -2% a causa delle attività ancillari, Aspi a -2%, Latam a +24% ed Aeroporti di Roma (Adr) a +4%”.
Confermata da Equita la stima dell’Ebitda sull’intero anno “a 7,4 miliardi, con un maggior contributo del Latam e di Abertis”. Sul 2020 e 2021, gli analisti “hanno limato la stima di Ebitda del 1-2% e il traffico di Adr da +2,4% a +0,2% (effetto ristrutturazione Alitalia), mantenendo l’attuale sistema tariffario per Aspi”.
In conclusione, gli analisti di Equita hanno tagliato il target price su Atlantia del 3% a 25 euro e hanno abbassato la raccomandazione a Hold. “In questa fase di focalizzazione sulle attività italiane preferiamo rimuovere dalla SoP (Sum-of-the-Parts) i potenziali benefici dagli accordi di sviluppo commerciale con Hochtief/Acs (pari a 0,7 euro per azione)” spiegano gli esperti, aggiungendo che “il titolo non è caro, ma passiamo ad Hold perché permane l’incertezza su Aspi (negoziazioni col governo e possibile passaggio ad un sistema RAB based), anche se i prezzi del titolo sembrano in parte scontare questo rischio”.