Astaldi: declassamento S&P non assimilabile a uno stato di fallimento del gruppo
Il declassamento S&P a D (“default”) non vuol dire fallimento. Lo rimarca Astaldi in una nota nella quale precisa che la procedura di “concordato preventivo in continuità” attivata lo scorso 28 settembre ha lo scopo, tra l’altro, di garantire ai committenti la regolare prosecuzione dei lavori in tutti i cantieri in cui il Gruppo sta operando, oltre che tutelare i creditori e preservare il patrimonio aziendale.
Astaldi precisa che l’azione di S&P di declassare il rating a D segue la decisione della Società di presentare domanda di concordato. S&P valuta la situazione attuale di Astaldi al pari di un default poiché la richiesta di concordato preventivo implica la sospensione dei pagamenti rivenienti da tutti gli impegni pregressi alla data di presentazione della domanda di concordato, salvo espressa autorizzazione del tribunale, durante il periodo del concordato.
Astaldi precisa infine che tutti i pagamenti maturati relativi alle obbligazioni emesse sono stati regolarmente pagati.