Wall Street spera in sfiammata inflazione, Nasdaq schizza +2,5%. Insieme a Dow Jones e S&P rally settimanale di oltre +5%
Wall Street in forte rialzo, pronta a chiudere la settimana in territorio positivo per la prima volta in diverse settimane: il Dow Jones è orientato a incassare un guadagno del 5,2%, così come sono in progresso su base settimanale, anche in questo caso di oltre +5%, lo S&P 500 e il Nasdaq Composite.
lle 16.40 circa ora italiana, il Dow Jones sale dello 0,73%, il Nasdaq avanza del 2,5% circa, lo S&P 500 cresce dello 1,55%.
Gli indici azionari Usa rimangono tuttavia ben lontani dai loro massimi, con il Nasdaq Composite saldamente in mercato orso e lo S&P 500 che è scivolato lievemente anch’esso nel bear market, anche se per poco tempo, la settimana scorsa.
Il Nasdaq è ora in calo del 27,6% dal suo record precedente, mentre lo S&P 500 e il Dow Jones sono rispettivamente lontani dai massimi storici del 15,8% e dell’11,7%.
Reso noto oggi il dato sull’inflazione core preferito dalla Fed, ovvero la componente core del PCE, relativa al mese di aprile: l’indice è salito su base annua del 4,9%, in linea con le previsioni e in rallentamento rispetto al +5,2% di marzo. Su base mensile, il rialzo è stato dello 0,3%, anche in questo caso in linea con le stime e dopo il +0,9% del mese precedente. L’inflazione headline è salita su base annua del 6,3%, meno del +6,6% del mese scorso. Su base mensile, il dato ha riportato una crescita dello 0,2%, inferiore rispetto al +0,9% di marazo.
I numeri sull’inflazione, contenuti nel rapporto relativo al trend delle spese per consumi e dei redditi personali di aprile, sembrano avallare l’opinione di chi ritiene che la fiammata continua dei prezzi, negli Stati Uniti, abbia testato il picco, e che dunque la Fed di Jerome Powell possa essere meno aggressiva nell’alzare i tassi.
E’ questo dato che, rinfocolando le speranaze su una sfiammata dell’inflazione, che fa soprattutto da assist alla borsa Usa.
Riguardo agli altri dati, le spese per consumi degli Stati Uniti sono salite dello 0,9%, più del +0,7% atteso dal consensus. I redditi personali hanno messo a segno invece un rialzo dello 0,4%, meno del +0,5% previsto dagli analisti. Occhio al tasso di risparmio, sceso al 4,4%, ovvero al minimo dal 2008. Il trend si spiega con l’aumento dell’inflazione, che costringe gli americani ad attingere ai loro risparmi per riuscire a far fronte alle spese sempre più alte.
Tonfo di Gap, dopo che il gruppo retail Usa di articoli di abbigliamento ha reso noto di aver sofferto, nei tre mesi terminati il 30 aprile scorso, una perdita netta di
$162 milioni, o 44 centesimi per azione, rispetto all’utile netto di $166 milioni, o 43 centesimi per azione, dello stesso periodo dell’anno precedente.
Il fatturato è sceso del 13% a $3,48 miliardi rispetto ai $3,99 miliardi, lievemente meglio dei $3,46 miliardi attesi dal consensus.
Le vendite su base comparata sono calate del 14% su base annua, più del calo del 12,2% stimato.
In particolare, le vendite online sono scivolate del 17%, mentre quelle nei negozi fisici hanno accusato una flessione del 10% su base annua.
Per l’intero anno fiscale 2022, Gap prevede ora un utile per azione compreso tra 30 e 60 cents su base adjusted, in deciso ribasso rispetto al precedente outlook atteso tra 1,85 e $2,05 per azione, e molto al di sotto anche degli $1,34 per azione attesi dal consensus di Refinitiv.
La cfo Katrina O’Connell ha motivato il taglio dell’outlook con alcune sfide esecutive che riguardano il brand Old Navy, con il contesto macroeconomico incerto e con le pressioni dell’inflazione sui costi. C’è anche il fattore Cina che sta pesando sul retailer Usa.
Tra i titoli hi-tech, boom di Autodesk, che vola di oltre +7% dopo aver riportato una trimestrale che ha convinto il mercato. Rally per Dell Technologies, che vola di oltre +13% post bilancio, così come il produttore di chip Marvell avanza del 3%. Buy anche su HP Inc. e Hewlett Packard Enterprise.