Wall Street: sell off sui titoli delle Big Tech, Nasdaq -1,7%. Focus su Powell mentre è emergenza tetto debito Usa
Wall Street in ribasso, sotto pressione sono soprattutto i titoli tecnologici, che portano il Nasdaq a scivolare dell’1,7%. In perdita di oltre l’1% anche lo S&P 500, mentre il Dow Jones arretra di 255 punti (-0,73%).
I titoli delle Big Tech e growth in generale pagano il balzo dei rendimenti dei Treasuries, scatenato dal timore di una inflazione più alta e duratura del previsto. In particolare i tassi decennali dei titoli di stato Usa sono volati fino all’1,55% nelle contrattazioni overnight, con gli investitori che hanno scommesso sul tapering imminente della Fed, a causa del balzo dell’inflazione negli Stati Uniti.
I sell off colpiscono in particolare i titoli delle Big Tech Facebook, Amazon, Apple, Netflix, Alphabet, Nvidia, AMD e Tesla.
Bene invece i titoli dei colossi energetici come Exxon, che beneficiano dell’impennata dei prezzi del petrolio, che ha visto il Brent superare quota $80 per la prima vota in tre anni e il WTI balzare oltre $76 al barile.
I tassi sui Treasuries Usa sono tornati ai massimi da giugno da quando, la scorsa settimana, la Federal Reserve di Jerome Powell ha indicato che avvierà “presto” il tapering degli acquisti di asset che effettua ogni mese per un valore di $120 miliardi.
Sono stati tra l’altro pubblicati alcuni estratti del discorso che il presidente della Federal Reserve Jerome Powell terrà oggi al Congresso Usa, in audizione alla Commissione bancaria del Senato.
Il numero uno della banca centrale americana ha avvertito chiaramente che, negli Stati Uniti, l’inflazione potrebbe durare più a lungo di quanto atteso:
“L’inflazione è elevata e probabilmente rimarrà tale nei prossimi mesi, prima di moderare il passo – dirà oggi Powell al Congresso – Con l’economia che continua a riaprire e le spese che rimbalzano assistiamo a una pressione al rialzo sui prezzi, causata in particolare da strozzature nell’offerta in alcuni settori. Questi effetti si stanno dimostrando più sostenuti e duraturi di quanto anticipato, ma si smorzeranno e, così facendo, l’inflazione tornerà a scendere verso il nostro obiettivo di lungo periodo, pari al 2%”.
“Noi, alla Fed – dirà ancora Powell – faremo il possibile per sostenere l’economia per tutto il tempo che sarà necessario affinché la ripresa sia completa”.
Powell parlerà poi mercoledì alla Commissione di servizi finanziari della Camera.
A pesare sul sentiment della borsa Usa è anche la decisione dei repubblicani del Senato di bloccare una proposta di legge dei democratici che avrebbe finanziato le spese del governo federale fino a dicembre, sospendendo inoltre fino a dicembre del 2022 il tetto sul debito.
Il Congresso deve riuscire ad approvare nuovi finanziamenti per il governo entro la giornata di venerdì e alzare il tetto sul debito, se vuole evitare un default Usa senza precedenti.
Buoni dati dal fronte macro.
Nel mese di luglio l’indice dei prezzi delle case degli Stati Uniti stilato da S&P Case-Shiller è salito dell’1,5% su base mensile, facendo lievemente peggio del rialzo dell’1,7% atteso e rallentando rispetto al precedente incremento dell’1,8%.
Su base annua il dato è balzato del 19,9%, rispetto al +20% stimato e contro il +19,1% di luglio, confermando comunque la solidità del mercato immobiliare Usa.