Wall Street prosegue ripresa da crollo Covid, sul Nasdaq Netflix -3% post bilancio. Strategist: ci sarà correzione borsa Usa, ecco quando
Wall Street in rialzo, rimane ostaggio delle oscillazioni dei rendimenti dei Treasuries Usa che, nelle ultime sessioni, hanno scontato i timori di un rallentamento dell’economia a causa della variante Delta, bucando anche la soglia dell’1,2%.
I tassi rimbalzano, superando anche la soglia dell’1,27%. In ripresa anche i tassi dei Treasuries a 30 anni, che avanzano all’1,936%.
Wall Street è reduce dal rimbalzo che ha riportato nella sessione di ieri dopo il forte tonfo della seduta di lunedì. Il Dow Jones è solido con un rialzo dello 0,67% a 34.743 punti; lo S&P 500 sale dello 0,51% a 4.345 punti, mentre il Nasdaq fa +0,20% a 14.525 punti.
“Quello che è accaduto martedì (ieri) è stato il classico rimbalzo da una situazione di oversold, che ha seguito il collasso di lunedì – ha commentato Thomas Essaye nel report Sevens Report Research – Al di là delle variazioni di breve periodo, noi riteniamo che, affinché i titoli value e i ciclici riconquistino la leadership, è necessario che i rendimenti (dei Treasuries) tocchino il fondo e che la crescita economica batta le stime (due fattori che crediamo si verificheranno)”.
Qualcuno però paventa una correzione a Wall Street:
“Credo che abbiamo assistito ai primi avvertimenti di una correzione che vedremo presentarsi, probabilmente…alla fine di agosto, a settembre, ottobre”, ha commentato Matt Maley, equity strategist presso Miller Tabak.
Le notizie che arrivano dal fronte societario vedono protagonisti Netflix, Coca-Cola e Johnson&Johnson.
L’utile per azione di Netflix, relativo al secondo trimestre, si è attestato a $2,97, livello inferiore ai $3,16 attesi, stando agli analisti interpellati da Refinitiv. Il giro d’affari è stato pari a $7,34 miliardi, lievemente al di sopra dei $7,32 miliardi stimati.
Nel secondo trimestre Netflix ha assistito a un aumento degli abbonati, su base netta, pari a 1,54 milioni, rispetto agli 1,19 milioni attesi, meglio dunque le previsioni, anche se alcuni analisti avevano previsto un numero in realtà più alto.
Deludente l’outlook sugli abbonamenti per il terzo trimestre, per il quale la società americana prevede un aumento degli abbonati pari a 3,5 milioni, al di sotto dei +5,86 milioni di nuovi utenti stimati dagli analisti. Il titolo ha ceduto dopo la diffusione del bilancio, per poi recuperare in premercato. Ma ora perde più del 3%.
Solido il trend del titolo Coca-Cola, dopo che il gruppo ha annunciato di aver concluso il secondo trimestre dell’anno riportando un fatturato superiore ai livelli del 2019, e dunque superiore ai livelli precedenti la pandemia Covid-19.
Il gigante delle bevande analcoliche ha incassato un utile per azione di 68 centesimi, molto oltre i 56 centesimi attesi, a fronte di un fatturato pari a $10,13 miliardi, rispetto ai $9,32 miliardi stimati dal consensus. Nello stesso periodo dell’anno scorso, ovvero nel secondo trimestre del 2020, il colosso aveva sofferto un crollo degli utili di un terzo, e il calo del giro d’affari più forte in 30 anni circa.
Certo i timori legati alla diffusione della variante Delta non mancano, visto il balzo di nuovi casi di infezione Covid-19 anche in quei paesi caratterizzati da un elevato ritmo di vaccinazioni, come gli Stati Uniti. La crescita del fatturato, su base netta, è stata pari a +42%, a fronte di un fatturato organico (Non-GAAP) salito del 37%. L’utile netto è balzato del 52% su base annua, mentre l’utile operativo (NON-GAAP) è cresciuto del 46%, con impatto valutario neutrale.
Protagonista anche Johnson&Johnson: L’utile per azione adjusted si è attestato a $2,48, meglio dei $2,27 per azione attesi.
Il fatturato è stato pari a $23,31 miliardi, rispetto ai $22,21 miliardi attesi.
La divisione farmaceutica, in particolare, che è quella che comprende la produzione e vendita dei vaccini anti-Covid 19 a una singola dose, ha generato nel secondo trimestre un fatturato di $12,59 miliardi, in crescita del 17,2% su base annua.
Il gigante ha rivisto al rialzo l’outlook sugli utili e sul fatturato dell’intero anno, prevedendo ora utili per un valore compreso tra $9,50 e $9,60, rispetto al range precedentemente atteso compreso tra $9,30 e $9,45 per azione. Il fatturato è atteso a un valore compreso tra $92,5 miliardi e $93,3 miliardi, rispetto al precedente range tra $89,3 miliardi e $90,3 miliardi. Il titolo è tuttavia piatto.
La stagione degli utili societari prosegue: stando ai numeri di FactSet, circa l’85% delle società scambiate sullo S&P 500 che hanno riportato finora i risultati di bilancio del secondo trimestre hanno battuto le attese del consensus.