Wall Street plaude ad annuncio Fed su dividendi e buyback banche: Goldman Sachs, JP Morgan & Co in rialzo
Wall Street positiva, con il Dow Jones che sale dello 0,30% a 32.717 punti, il Nasdaq che avanza dello 0,43% a 13.035 punti circa e lo S&P 500 che fa +0,39% a 3.924 punti. Le preoccupazioni su un repentino aumento dell’inflazione sono state smorzate con la pubblicazione del dato relativo alle spese per consumi e ai redditi personali.
Dal dato è emerso che la componente core dell’indice dei prezzi PCE – attentamente monitorato dalla Fed per le decisioni di politica monetaria – è salita a febbraio di appena lo 0,1% su base mensile, in linea con le attese. Su base annua l’incremento è stato dell’1,4%, lievemente al di sotto dell’1,5% previsto dal consensus. Guardando ai dati comunicati, le spese per consumi degli Stati Uniti sono scese dell’1%, dopo il balzo del 3,4% di gennaio. I redditi personali sono scivolati invece del 7,1%, dopo il balzo del 10,1% del mese precedente. Gli economisti intervistati da Reuters avevano previsto per le spese per consumi un calo dello 0,7% e per i redditi personali una flessione del 7,3%.
Sotto i riflettori oggi i rialzi dei titoli delle società che beneficerebbero in misura maggiore della riapertura totale delle economie e della fine del lockdown, come United Airlines e Carnival.
Buy anche sulle banche, dopo una notizia arrivata dalla Federal Reserve positiva per il settore. Le banche americane, ha annunciato ieri la Fed, potranno tornare ad aumentare le cedole a favore dei loro azionisti e l’importo dei buyback delle loro azioni, a partire dal prossimo 30 giugno, a patto che superino il nuovo round degli stress test.
L’ammontare dei dividendi dei più grandi colossi di Wall Street è stato sottoposto a un limite calcolato in base ai loro utili, per incitare le banche a erogare piuttosto finanziamenti all’economia reale, dunque alle imprese e alle famiglie.
Le autorità americane, c’è da dire, sono state nei confronti delle banche decisamente più clementi della Bce, che ha tolto il divieto di erogazione dei dividendi imposto alle banche dell’area euro solo lo scorso dicembre, imponendo comunque ancora forti restrizioni, che rimarranno in essere almeno fino al prossimo 30 settembre.
La Fed, c’è da dire, non ha mai imposto lo stop ai dividendi, cosa che la Bce ha fatto a partire dal marzo del 2020 fino, per l’appunto, a dicembre. La Banca centrale Usa aveva però imposto l’alt ai buyback sulle principali 34 banche europee (come d’altronde anche la Bce).
“Il sistema bancario continua a essere fonte di forza e il ritorno alla normalità, dopo gli stress test di quest’anno, preserveranno questa forza”, ha detto il vice direttore generale della divisione di supervisione bancaria della Fed, Randal Quarles.
Protagonisti dunque nella sessione odierna anche i titoli delle banche, che nelle ultime settimane hanno sovraperformato diversi altri settori.
In particolare, il sottoindice finanziario dello S&P 500 è balzato quest’anno del 14,7%, trainato al rialzo dai titoli di banche come People’s United, Fifth Third e Wells Fargo. Questi titoli sono ora in rialzo, così come quelli di Bank of America, JP Morgan, Citigroup, Goldman Sachs.
L’annuncio della Fed è arrivato dopo l’assist ai dividendi confermato dal segretario al Tesoro Usa Janet Yellen, che ha detto di essere favorevole a ritirare le restrizioni imposte precedentemente sui dividendi e sui buyback.
“Mi ero opposta in precedenza – ha ammesso Yellen – Ma le condizioni di salute delle istituzioni finanziarie appaiono migliori, e credo che le banche debbano avere un po’ di libertà, sempre che le regole sulla distribuzione dei dividendi lo consentano”.
Quelle banche che non riusciranno a centrare i target di capitale dovranno in ogni caso osservare le restrizioni imposte durante l’era pandemica fino al prossimo 30 settembre.
Titoli hi-tech ancora deboli, con Tesla, Apple, Amazon poco mosse.