Wall Street peggiora, focus su nuovo boom sussidi disoccupazione. Tweet infuocati Trump anti-Cina non aiutano
Wall Street peggiora dopo un avvio di seduta positivo: il Dow Jones sale dello 0,10% a 24.601 punti, lo S&P 500 cede lo 0,07% a 2.969 punti circa, mentre il Nasdaq fa -0,09% a 9.367 punti.
Focus sul dato relativo alle richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione che, nella settimana terminata lo scorso 16 maggio, sono balzate di 2,2 milioni di unità. In totale, da quando è scattata l’emergenza della pandemia del coronavirus e dal lancio delle misure di lockdown a metà marzo, 35,5 milioni sono state le persone che hanno fatto richiesta di sussidi. A fronte di richieste di sussidi di 2,2 milioni, che sono state presentate ai singoli stati, almeno altri 2,2 milioni di americani hanno fatto richiesta per accadere al programma federale Usa Pandemic Unemployment Assistance program.
Oltre ai timori sulle conseguenze economiche della pandemia, i mercati scontano le ultime dichiarazioni di Donald Trump, che su Twitter si è scagliato di nuovo contro la Cina, in particolare contro la “disinformazione e gli attacchi propagandistici portati avanti contro gli Usa e l’Europa”, che il presidente americano ha definito “una disgrazia”.
Tra l’altro gli attacchi di Trump seguono il via libera, al Senato, di una proposta di legge contro il mondo corporate cinese.
Se approvata, la proposta di legge potrebbe impedire a diverse società cinesi di quotarsi a Wall Street con operazioni di Ipo, o di raccogliere fondi presso gli investitori americani con emissioni e vendite di azioni, senza aderire ad alcuni principi standard che regolamentano il mercato Usa.
Anche colossi del calibro di Baidu e Alibaba, già quotati a Wall Street, non verrebbero risparmiati dal rischio di incorrere in uno STOP a eventuali operazioni di vendite di azioni. Ancora, il delisting delle aziende cinesi verrebbe facilitato.