Wall Street: ottimo inizio aprile, S&P sfonda quota 4.000. Effetto Biden, Ism manifatturiero e tassi Treasuries sotto l’1,7%
Prima sessione di aprile in rialzo per la borsa Usa. Nella giornata di ieri, 1° aprile, l’indice S&P è avanzato di 46,92 punti o + 1,18% a 4.019,84 punti; il Nasdaq è balzato di 233,23 punti o +1,76% a quota 13.480,10, il Dow è salito di 171,86 punti o +0,52% a 33.153,41 punti, il Russell 2000 ha fatto +33.38 punti o +1,5% a 2.253,90 punti. Focus sull’indice S&P 500 che, per la prima volta nella sua storia, ha chiuso al di sopra della soglia di 4.000 punti.
Tra i colossi di Wall Street, spicca Microsoft che è salita del +2,79% dopo che il gigante dei software ha concluso un accordo per rifornire l’esercito americano di più di 120.000 strumenti basati sui visori di realtà aumentata HoloLens. L’accordo ha un valore di $21,9 miliardi, distribuiti nel corso di dieci anni.
I buy a Wall Street sono scattati grazie al discorso con cui il presidente americano Joe Biden ha presentato l’altro ieri a Pittsburgh il piano di rilancio delle infrastrutture da $2 trilioni: una proposta che il presidente punta a finanziare in parte con un aumento significativo delle tasse a carico delle aziende.
Battezzato American Jobs Plan, il piano ha l’obiettivo, come ha detto lo stesso presidente americano, di creare “l’economia più resiliente e innovativa del mondo”.
Il bazooka è così ambizioso da richiedere tuttavia tasse più alte sulle aziende per 15 anni, al fine di compensare del tutto una spesa che verrà spalmata in otto anni.
La proposta di Biden, in particolare, è di aumentare le tasse corporate al 28% dal 21% attuale, costringendo inoltre le multinazionali a pagare in modo significativo le tasse sui profitti che incassano negli Stati Uniti e che contabilizzano all’estero.
“E un investimento che si presenta un volta in una generazione, diverso da qualsiasi cosa abbiamo fatto da quando abbiamo costruito il sistema autostradale interstatale e dalla corsa allo spazio di decenni fa. Di fatto, è il piano di investimenti nella forza lavoro americana più imponente dalla Seconda Guerra Mondiale”, così lo ha presentato il presidente Biden.
Nonostante la prospettiva di un ulteriore miglioramento dei fondamentali Usa, i tassi sui Treasuries hanno fatto dietrofront, scendendo sotto la soglia dell’1,7%, all’1,67%.
Dal fronte macro, diffuso l’indice manifatturiero Usa, balzato a marzo a 64,7 dai 60,8 di febbraio, al record al dicembre del 1983.
Meno positive le indicazioni arrivate dal mercato del lavoro, con la diffusione delle richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione. Il dato ha messo in evidenza che, nella settimana terminata il 27 marzo, il numero dei lavoratori americani che hanno fanno richiesta per la prima volta per ottenere i sussidi di disoccupazione è salito a 719.000 unità, più delle 675.000 attese.
Il segnale positivo è rappresentato tuttavia dal fatto che il dato della settimana scorsa è stato rivisto al ribasso a 658.000 unità.
La media delle ultime quattro settimane è scesa inoltre a 719.000 rispetto alle 729.500 precedenti, al livello più basso dal 14 marzo del 2020.
Il numero dei lavori americani che continuano a percepire i sussidi si è attestato a 3.794.000, rispetto ai 3.750.000 attesi.
Sul fronte M&A, Micron Technology e Western Digital starebbero valutando un accordo per l’acquisto della società giapponee produttrice di semiconduttori Kioxia per $30 miliardi circa, stando a quanto riportato dal Wall Street Journal.
Micron è balzata del 4,76%, mentre Western Digital ha segnato un rally superiore a +7%
Cresce l’attesa per il rapporto mensile sull’occupazione della giornata di oggi. Le no farm payrolls sono attese segnare un balzo di 647.000 posti di lavoro il mese scorso dopo l’aumento di 379.000 di febbraio.