Wall Street incerta tra fiammata inflazione, Apple e utili JP Morgan. A settembre prezzi benzina e carburante volati di oltre +40%
Wall Street in rialzo dopo la pubblicazione del dato relativo all’inflazione Usa di settembre, misurato dall’indice dei prezzi al consumo.
Il Dow Jones avanza dello 0,12% a 34.420 punti, il Nasdaq cresce dello 0,48% a 14.534 punti, lo S&P 500 fa +0,24% a 4.362 punti.
L’indice dei prezzi al consumo è salito su base annua del 5,4%, lievemente oltre il rialzo del 5,3% stimato dal consensus. Escludendo le componenti più volatili rappresentate dai prezzi energetici e dai prezzi dei beni alimentari, l’inflazione core è salita del 4%, come da attese.
Su base mensile, il rialzo dell’inflazione è stato pari a +0,4%, al di sopra del +0,3% delle previsioni, e del +0,3%, anche, del mese precedente. La componente core su base mensile è aumentata dello 0,2%, come da attese, in crescita rispetto al rialzo dello 0,1% di agosto.
Occhio ad alcune componenti dell’indice dei prezzi al consumo, in primis ai prezzi della benzina, che sono cresciuti a settembre dell’1,2%, portando l’incremento su base annua a +42,1%.
Il carburante è volato del 3,9% su base mensile, e del 42,6% su base annua.
Balzo anche per i prezzi dei beni alimentari, in crescita dell’1,2%. I prezzi delle auto usate, invece, che sono stati responsabili anch’essi, nei mesi precedenti, di gran parte dell’aumento delle pressioni inflazionistiche, sono scesi dello 0,7%, riducendo il rialzo su base annua a +24,4%.
Poco mossi dopo la diffusione del dato i tassi sui Treasuries Usa, con quelli decennali all’1,561%.
A sostenere il sentiment di mercato sono, a dispetto della paura dell’inflazione, i risultati di bilancio trimestrali di JP Morgan.
JP Morgan Chase, prima grande banca Usa a riportare gli utili del terzo trimestre, ha battuto le attese sfornando utili per 9,6 miliardi di dollari con EPS di 3,03 $. Considerando il rilascio della riserva netta di 2,1 mld di dollari e 566 milioni di agevolazioni fiscali , l’eps è salito a 3,74 dollari per azione contro i 3 dollari per azione stimati dagli analisti (consensus Refinitiv). I ricavi sono aumentati dell’1% a 29,65 miliardi di dollari nel trimestre. Il titolo è in rialzo.
Rimane però una cautela di fondo, che si spiega con i dubbi su quello che farà la Federal Reserve nel suo meeting di novembre.
A tal proposito, in un’intervista rilasciata alla Cnbc, James Bullard, presidente della Federal Reserve di St. Louis, da sempre uno degli esponenti più hawkish della banca centrale Usa, ha presentato la propria ricetta di politica monetaria: inizio tapering a novembre; fine tapering nel primo trimestre del 2022; primo rialzo dei tassi sui fed funds nella primavera o nell’estate del 2022.
Proprio ieri un avvertimento alle banche centrali è arrivato dal Fondo Monetario Internazionale che, nel suo World Economic Outlook di ottobre, ha invitato gli istituti come la Fed a prepararsi a lanciare strette monetarie, nel caso in cui l’inflazione diventasse troppo alta.
Detto questo, il segretario al Tesoro Usa Janet Yellen ha ribadito di ritenere che la fiammata dell’inflazione abbia un carattere transitorio, mettendo allo stesso tempo le mani avanti:
“Credo che (l’inflazione) sia transitoria, ma con questo non intendo dire che queste pressioni spariranno il prossimo mese o tra due mesi”.
Tra i titoli osservati speciali Apple, in calo dopo le indiscrezioni di Bloomberg, secondo cui il colosso di Cupertino sarà costretto a tagliare il suo target di produzione di iPhone 13, precedentemente fissato per il 2021 a 90 milioni di unità, a causa dei ritardi delle consegne di componenti da parte di Texas Instruments e Broadcom. Il taglio potrebbe ridurre l’obiettivo originale di produzione di 10 milioni di unità.