Wall Street incerta, ma Dow Jones conclude mese migliore dal 1987. S&P e Nasdaq +11% a novembre
Sessione negativa per Wall Street, con il Dow Jones che arriva a cedere 200 punti. Tra i settori più colpiti nella sessione odierna, quello energetico e dei servizi di comunicazione, che cedono sullo S&P l’1,5% e lo 0,6%. Il Nasdaq è in lieve rialzo. C’è da dire comunque che la performance degli indici azionari Usa del mese di novembre è stata stellare: il Dow Jones è balzato del 12%, riportando la migliore performance su base mensile dal gennaio del 1987; lo S&P 500 e il Nasdaq sono saliti rispettivamente dell’11% e dell’11,9%, riportando i rialzi più forti su base mensile dallo scorso aprile.
Tra i titoli della sessione di oggi, protagonista il tonfo di Nikola, produttore di camion all’idrogeno, scivolato fin oltre -21%. Le quotazioni sono crollate dopo la società americana ha annunciato di aver firmato un Memorandum of Understanding (MOU) non vincolante con General Motors. Le controparti hanno raggiunto un accordo globale di fornitura con cui le celle di combustibile Hydrotec di GM saranno utilizzate per i camion all’idrogeno di Nikola.
L’accordo non include tuttavia l’acquisizione da parte di General Motors di una quota del capitale in Nikola né la collaborazione nello sviluppo del pick up Badger di Nikola, precedentemente contemplati nell’accordo dell’8 settembre scorso.
Attenzione anche a Moderna, che ha reso noto che chiederà l’autorizzazione all’autorità federale Usa FDA per l’utilizzo di emergenza del vaccino. Gli ultimi dati, ha sottolineato il gruppo, confermano una efficacia del vaccino superiore al 94%. Il titolo vola di quasi +17%.
Focus sul forex, con il dollaro che si appresta a concludere il mese di novembre scendendo al minimo degli ultimi due anni e mezzo, stando al trend del Dollar Index.
In particolare, il biglietto verde si avvia a perdere il 2,5% del suo valore rispetto al paniere delle principali valute a livello mondiale, soffrendo la perdita mensile peggiore dallo scorso luglio. Il valore del Dollar Index oscilla attorno a 91,625.
La debolezza del dollaro sostiene le altre valute, in particolare l’euro, che si avvicina alla soglia di $1,20, viaggiando al nuovo record degli ultimi tre mesi. Il calo della valuta Usa si spiega con la propensione al rischio, dunque dal risk on, che ha portato gli investitori a prediligere in questo mese di novembre gli asset più rischiosi, a discapito di quelli considerati beni rifugio.