Wall Street in ripresa dopo dati macro. Attesa per Powell: tornano acquisti su Apple, Tesla, Amazon & Co.
In attesa del discorso di Jerome Powell, numero uno della Federal Reserve, sulle condizioni dell’economia Usa, a Wall Street il sentiment migliora: merito dei dati macro diffusi prima dell’inizio della sessione, che si sono confermati migliori delle attese.
Il Dow Jones sale di oltre 140 punti (+0,46%), a 31.413 punti; il Nasdaq avanza dello 0,43% a 13.048, mentre lo S&P 500 fa +0,35% a 3.833 punti.
Riguardo ai dati macro, diffuso oggi il report sulle richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione. Dal report è emerso che, nella settimana che si è conclusa lo scorso 27 febbraio, il numero dei lavoratori americani che hanno fatto richiesta per la prima volta per ricevere i sussidi è stato in totale di 745.000 unità, meglio delle 750.000 attese.
Il dato della settimana scorsa è stato rivisto però al rialzo a 736.000 unità, rispetto alle 730.000 inizialmente riportate. Indicazioni positive sono arrivate comunque con la media mobile delle ultime quattro settimane, pari a 790.750, in flessione rispetto alle 807.500 della settimana precedente. Il numero dei lavoratori americani che continuano a ricevere i sussidi di disoccupazione è stato pari, inoltre, a 4.295.000 rispetto ai 4.300.000 attesi, dunque meglio delle previsioni.
Comunicato anche il dato relativo alla produttività degli Stati Uniti, sceso meno di quanto inizialmente riportato.
La flessione, nel quarto trimestre del 2020, è stata pari a -4,2%, minore del calo del 4,8% diffuso nella lettura preliminare. Il trend è stato migliore delle attese, con gli analisti che avevano previsto una flessione del 4,7%. Il costo unitario del lavoro è salito nel trimestre del 6%, rispetto al +6,6% atteso.
Ieri il Nasdaq Composite è scivolato del 2,7% a 12.997,75 punti, zavorrato soprattutto dai titoli delle Big Tech come Apple, Amazon, Microsoft e Alphabet; il listino tecnologico si avvia a concludere la sua terza settimana in territorio negativo, confermando la durata della fase ribassista, su base settimanale, più lunga dal mese di settembre. Lo S&P 500 ieri ha perso l’1,31% a 3.819,72 punti, mentre il Dow Jones Industrial Average ha segnato un ribasso di 121,43 punti a 31.270,09.
I tassi sui Treasuries decennali Usa sono saliti alla vigilia fino all’1,49%, a un livello comunque inferiore rispetto a quello oltre l’1,6% testato la settimana scorsa, durante il ‘flash move’, come è stato definito dagli operatori di mercato. Oggi i tassi stanno rallentano il passo, scendendo dell’1,4636%. Ma il nervosismo sul rischio che l’inflazione Usa si impenni improvvisamente, rimane presente tra gli operatori di mercato.
Tornano intanto gli acquisti sui titoli delle Big Tech o anche FAANG: Apple sale di mezzo punto percentuale, Amazon in rialzo di oltre +1%, Alphabet, la holding a cui fa capo Google, segna un progresso dell’1,7%. In rialzo anche Tesla, che avanza di oltre 1%.
Si attendono novità sul passaggio del bazooka fiscale da $1,9 trilioni proposto dall’amministrazione di Joe Biden e approvato lo scorso sabato dalla Camera dei Rappresentanti Usa. Il testo ora è al vaglio del Senato. Powell parlerà alle 12 pm circa ora locale (le 18 in Italia) partecipando al summit Wall Street Journal Jobs.