Wall Street in rialzo: protagonisti AstraZeneca e Pfizer con vaccini, Facebook con Libra e lancio bonus Amazon
Wall Street in rialzo, con il Dow Jones che avanza di circa 100 punti. Occhio all’indice della paura Cboe Volatility Index (VIX), sceso al di sotto della soglia di 20 punti per la prima volta dalla fine di febbraio. Insieme al Nasdaq e allo S&P, il Dow Jones ha guadagnato il 2% circa su base settimana.
Oggi è il Black Friday, giorno cruciale per lo shopping negli States ma anche per quello di tutto il mondo, visto che diversi paesi hanno adottato la giornata, tutta dedicata ai forti sconti. A Wall Street avanzano i titoli del settore retail, che sperano sul buon esito delle promozioni: bene Gap, Shopify e Wal-Mart. In rialzo anche Amazon, che ha annunciato tra l’altro che spenderà più di $500 milioni in bonus festivi per i dipendenti che presteranno servizio durante la stagione delle feste natalizie.
I lavoratori full-time riceveranno un bonus di 300 dollari, mentre quelli part time di 150 dollari.
Sotto i riflettori anche altri titoli, come AstraZeneca: il ceo Pascal Soriot ha detto, in un’intervista rilasciata a Bloomberg, che il colosso farmaceutico potrebbe lanciare una nuova sperimentazione globale per testare il candidato vaccino anti-Covid a dosaggi più bassi, invece che aggiungere un test a dosaggi più bassi alla sperimentazione che va avanti negli Stati Uniti.
Focus anche sull’altro colosso farmaceutico che ha sviluppato un vaccino contro il coronavirus, ovvero sull’americana Pfizer che, stando ad alcuni rumor arrivati dal Canada, potrebbe ricevere l’approvazione delle autorità sanitarie per l’utilizzo del vaccino già nel mese di dicembre. In precedenza erano circolate voci sull’approvazione del candidato vaccino nel primo trimestre del 2021.
Occhio a Facebook, dopo che un articolo del Financial Times ha riportato che il colosso di Mark Zuckerberg potrebbe lanciare la sua valuta digitale “Libra”, in versione limitata, a partire dal prossimo gennaio.
Attenzione infine a Walt-Disney, che ha portato il numero dei licenziamenti pianificati dai precedenti 28.000 annunciati a settembre a quota 32.000. Il gigante sconta la chiusura del parco tematico Disneyland in California e il fatto che altri parchi abbiano aperto ma con una capacità ridotta.