Wall Street in forte ripresa con Dow Jones +450 punti. Robinhood impone limitazioni su GameStop & Co ma la follia continua
Wall Street in ripresa dopo la sessione particolarmente negativa della vigilia, che ha visto lo S&P 500 scendere al ritmo più forte dallo scorso ottobre, e cancellare i guadagni incassati dall’inizio del 2021. Passate le 16 ora italiane, il Dow Jones sta balzando di quasi 460 punti (+1,51%), a 30.761 punti; lo S&P 500 fa +1,35% a 3.801 circa e il Nasdaq sale dello 0,87% a 13.385 punti.
Il caos GameStop e Amc Entertainment – titoli protagonisti del boom degli short squeeze lanciati dall’armata degli investitori retail dal forum online wallstreetbets di Reddit-, ha alimentato ieri la paura di crisi di liquidità negli hedge fund che su questi titoli hanno scommesso pesantemente al ribasso con operazioni di Big Short.
D’altronde, il fondo Melvin Capital è stato costretto a chiudere proprio ieri la propria posizione short su GameStop, dopo le ingenti perdite accusate proprio con l’attacco dei trader retail contro sue le scommesse ribassiste.
Sui mercati ha iniziato così a serpeggiare il timore che altri hedge fund potessero aver bisogno di ulteriore liquidità e che, per necessità di cash, decidessero di uscire dall’azionario. Timore in realtà non proprio sopito, visto che la carica dei buy si è palesata fino a qualche minuto fa, provocando una nuova impennata di GameStop fino a +40% nelle contrattazioni del pre-mercato (a discapito dunque di nuovo degli short lanciati dai fondi speculativi). Qualcuno ormai parla di populismo di mercato.
Il nuovo rally ha portato le quotazioni del gruppo retailer di videogiochi e prodotti elettronici a toccare quota 500 dollari, rispetto ai 40 dollari di appena una settimana fa. Il titolo è praticamente schizzato del 466% in una settimana, volando di oltre +1700% nel mese di gennaio.
GameStop ha fatto poi dietrofront, scontando la decisione appena annunciata dell’APP Robinhood e da InterActive Brokers di imporre restrizioni sul trading del titolo e di altri simili, come AMC Entertainment, Koss e altri.
TD Ameritrade e Charles Schwab hanno reso anch’essi più severe le richieste sui margini. In particolare l’APP Robinhood, nota per essere popolare soprattutto tra i Millennials, ha annunciato di aver limitato il trading, oltre che di GameStop e di AMC Entertainment, anche delle azioni $BB, $BBBY, $EXPR, $KOSS, $NAKD e $NOK.
Non che queste limitazioni abbiano però frenato alla fine in modo significativo l’effetto short squeeze dei titoli coinvolti, visto che GameStop sta salendo ora del 16%, a fronte invece di AMC, che cede oltre -38%.
Tra i titoli osservati speciali, all’indomani dei risultati di bilancio, quelli di Tesla e Apple.
Tesla cede oltre il 5% dopo che, per la prima volta in più di un anno, i profitti hanno deluso le stime degli analisti.
Nel quarto trimestre del 2020, gli utili del colosso produttore di auto elettrice stati pari a $270 milioni, in crescita rispetto ai $105 milioni dello stesso periodo del 2019. Il risultato ha disatteso tuttavia le previsioni del consensus: l’utile per azione si è attestato infatti a 80 centesimi su base adjusted, rispetto agli $1,03 per azione attesi dal consensus.
Indiscutibile invece il miglioramento della redditività nell’intero 2020: gli utili sono stati pari a $721 milioni, rispetto alla perdita di $862 milioni sofferta nel 2019, e a dispetto della pandemia Covid-19.
Sempre nell’intero anno, le vendite di Tesla sono salite del 36% a 499.550 veicoli. Nel quarto trimestre nello specifico, il fatturato di Tesla è avanzato del 45,5% su base annua a $10,74 miliardi, meglio dei $10,4 miliardi attesi.
A pubblicare i risultati trimestrali alla fine delle contrattazioni di ieri è stata la società di un altro titolo tra i più gettonati del 2020: Apple, le cui quotazioni sono anch’esse in ribasso.
Il colosso americano ha annunciato ieri di aver riportato un giro d’affari di un valore di $111,4 miliardi nel primo trimestre dell’anno fiscale 2021 terminato lo scorso 26 dicembre, in rialzo del 21% su base annua. Per la prima volta nella storia, Apple ha superato la soglia del fatturato trimestrale pari a $100 miliardi, con le vendite internazionali che hanno inciso per il 64%. Bene anche l’utile per azione, che si è attestato a $1,68, in crescita del 35% su base annua. Gli analisti avevano previsto un attivo per azione di $1,41, su vendite per $103,28 miliardi. Ma il titolo, in ribasso del 2,40%, starebbe scontando l’assenza di grandi novità.