Wall Street in balìa di forti sell off, Dow Jones -400 punti. Oltre a inflazione, c’è il chiodo fisso recessione
Wall Street iniia la settimana in forte ribasso, dopo le violente oscillazioni della scorsa settimana a Wall Street, che hanno portato il Nasdaq Composite a perdere l’1,54% su base settimanale, e lo S&P 500 il Dow Jones cedere rispettivamente lo 0,21% e lo 0,24%.
Per il Dow Jones, si è trattato della quinta settimana consecutiva di ribassi, mentre gli altri due indici hanno concluso la loro quinta settimana consecutiva in territorio negativo.
Protagonista lo shock negativo della borsa Usa della sessione di giovedì, che ha visto il Nasdaq crollare del 5%, dopo che alcuni dati sono tornati a rinfocolare il timore dell’inflazione e dunque, nuovamente, di interventi più aggressivi sui tassi da parte della Fed di Jerome Powell.
Mihir Kapadia, CEO di Sun Global Investments, motiva gli smobilizzi con i lockdown imposti in Cina al fine di arginare i contagi Covid, l’aumento dell’inflazione e la guerra in Ucraina: tutti elementi che, a suo avviso, stanno scatenando la paura di una recessione, negli Usa e nel mondo.
Così Kapadia, secondo quanto riporta il Guardian:
“Due tra le principali preoccupazioni sono rappresentate dalle catene di approviggionamento e dall’impatto dell’inflzione, incluso quello dei tassi di interesse più alti; a causa dei lockdown severi imposti in Cina la crescita delle esportazioni è stata la più bassa in due anni. Su base annua la crescita è rallentata al ritmo +3,9%, mentre le importazioni sono rimaste invarite. I problemi che stanno colpendo la catena dell’offerta avranno conseguenze sugli utili delle società di tutto il mondo, e dunque sulle loro azioni.L’aumento dell’inflazione si sta traducendo anche in un aumento dei tassi di interesse e in rendimenti più alti dei bond, fattore che sta mettendo sotto pressione i prezzi degli asset, provocando il calo dell’azionario e di asset alternativi come le criptovalute. Con l’inflazione al consumo al record di sempre e l’incremento dei prezzi energetici, la crisi del costo della vita minaccia di provocare una recessione più forte in Europa e negli Stati Uniti”.
Dello stesso avviso Dan Ivascyn, responsabile investimenti del colosso Pimco, che sottolinea l’impatto negativo dei tassi di interesse più alti sulle azioni.
Alle 16 circa ora italiana, il Dow Jones affonda di oltre quasi 400 punti (-1,20%) a 32.504 punti; lo S&P 500 perde l’1,66% a 4.054, mentre il Nasdaq capitola del 2% a quota 11.884 circa.
Sotto pressione anche oggi Meta Platforms e Alphabet, così come gli altri titoli FAANG come Amazon, Apple e Netflix.
Il timore scatenato dai dati Usa su ulteriori fiammate dell’inflazione continua a riflettersi anche sul mercato del reddito fisso, con i tassi decennali Usa che hanno oltrepassato anche la soglia del 3,10%, schizzando fino al 3,17%, dopo aver raggiunto e sorpassato la scorsa settimana la soglia del 3% per la prima volta dalla fine del 2018. Ora i tassi ritracciano, rimanendo comunque sopra la soglia del 3%.
L’azionario mondiale sconta ancora le dichiarazioni del presidente cinese Xi Jinping, che ha reiterato nei giorni scorsi tutta l’intenzione della Cina di continuare a portare avanti la politica zero Covid, mentre il paese fa fronte all’ondata di contagi peggiore dal 2020.
Le parole hanno confermato i timori sulle conseguenze che i lockdown imposti in diverse città cinesi avranno sull’economia del paese.