Wall Street futures: superata la prova Jackson Hole, S&P e Nasdaq puntano a nuovi record. Bene l’hi-tech
Wall Street si appresta a terminare il mese di agosto con il segno più: oggi e domani saranno gli ultimi due giorni di trading del mese e, finora, lo S&P 500 è salito del 2,6%, il Dow Jones e il Nasdaq Composite hanno incassato rispettivamente l’1,5% e il 3,1%. Acquisti oggi su titoli hi-tech come AMD; Nvidia, Amazon e Microsoft.
La scorsa settimana è stata anch’essa positiva per gli indici: il Dow Jones ha guadagnato lo 0,9%, lo S&P 500 ha fatto +1,5% e il Nasdaq Composite +2,8%. In particolare, lo S&P 500 e il Nasdaq hanno testato nuovi valori massimi di chiusura.
Alle 13.10 circa ora italiana, i futures sul Dow Jones sono piatti, con una variazione pari a +0,04% a 35.416 punti; i futures sul Nasdaq avanzano dello 0,12% a 15.444 punti, mentre i futures sullo S&P 500 salgono di appena +0,08% a 4.509 punti.
Wall Street e l’azionario globale hanno guardato con favore ai toni dovish del discorso che il numero uno della Fed Jerome Powell ha proferito in occasione del simposio di Jackson Hole, venerdì scorso.
Come atteso da diversi analisti, Powell ha parlato proprio di Covid, per la precisione di variante Delta, indicando da un lato che il tapering del piano di Quantitative easing (con cui la Fed acquista asset per $120 miliardi al mese) avverrà entro la fine di quest’anno, e sottolineando dall’altro lato l’importanza che la Fed non faccia una mossa al momento sbagliato nel rispondere a variazioni temporanee dell’economia, come quelle che si stanno manifestando quest’anno.
“Nel meeting recente di luglio del Fomc (il braccio di politica monetaria della Fed) sono stato dell’idea, così come la maggior parte dei partecipanti che, se l’economia fosse cresciuta ampiamente così come avevamo anticipato, sarebbe stato allora appropriato iniziare a ridurre il ritmo degli acquisti di asset (QE) quest’anno – ha detto Powell – Il mese seguente ha confermato i maggiori progressi che sono stati compiuti (dall’economia), come dimostrato dal solido report occupazionale di luglio”. In ogni caso, sebbene l’inflazione giustifichi l’inizio del tapering “entro la fine dell’anno”, per Powell “c’è ancora molta strada da fare per raggiungere la massima occupazione”, altra condizione sine qua non per alzare i tassi, che sono stati tagliati dalla Fed nel range compreso tra lo zero e lo 0,25% in risposta all’esplosione della pandemia Covid-19, lo scorso anno.
In base a quello che ha detto Powell, gli analisti ritengono che, a questo punto, un annuncio ufficiale del tapering del QE potrebbe arrivare già in occasione del prossimo meeting del Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed, in calendario i prossimi 21 e 22 settembre.
Una indicazione cruciale arriverà il prossimo venerdì, quando il governo americano pubblicherà il report occupazionale di agosto: gli economisti intervistati da Dow Jones prevedono una crescita dei poti di lavoro pari a +750.000 unità, a fronte di un tasso di disoccupazione in calo al 5,2%.