Wall Street: futures piatti in attesa Fed dopo scatto tassi Treasuries oltre 3%
A Wall Street i futures Usa sono poco mossi, dopo il rialzo che la borsa ha riportato alla vigilia e che ha visto il Nasdaq Composite chiudere in rialzo dell’1,63%, dopo essere scivolato all’inizio della seduta fino a -1,07%.
In ripresa anche lo S&P 500, in crescita dello 0,57%, dopo il nuovo minimo del 2022 testato nelle ore precedenti.
Il Dow Jones Industrial Average ha guadagnato 84 punti (+0,24%), dopo essere scivolato nei minimi intraday di oltre 400 punti.
Alle 11.40 ora italiana, i futures sul Dow Jones sono piatti con un calo pari a -0,07%; i futures sullo S&P 500 cedono appena lo 0,06% e i futures sul Nasdaq arretrano dello 0,07%.
Protagonista rimane l’attesa per l’annuncio del Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed, atteso domani alle 20 circa ora italiana.
Il consensus degli analisti è concorde su una stretta monetaria di 50 punti base, dopo il primo rialzo del 16 marzo scorso, che ha portato i tassi Usa nel nuovo range compreso tra lo 0,25% e lo 0,50%.
L’ansia sul rischio che la Fed di Jerome Powell, nella sua lotta contro l’inflazione, finisca per alzare troppo i tassi, è tutta incisa nel trend dei tassi sui Treasuries decennali Usa, che ieri hanno superato la soglia del 3%, fino al 3,1% volando al nuovo record dal dicembre del 2018. Oggi però i tassi decennali fanno dietrofront, seppur in modo lieve, attorno al 2,989%.
Le manovre restrittive delle banche centrali si fanno diffuse in tutto il mondo: oggi è toccato alla Reserve Bank of Australia, banca centrale australiana, che ha alzato i tassi per la prima volta dal 2010, con una stretta di 25 punti base, allo 0,35%.
La borsa di Sidney è scesa dello 0,42% a 7.316,20 punti, mentre il dollaro australiano è sceso fino a $0,7090, dopo essere balzato fino a $0,7121 dopo l’annuncio della stretta. Philip Lowe, governatore della Reserve Bank of Australia, ha commentato il primo rialzo dei tassi in più di un decennio sottolineando che questo è il momento giusto per iniziare a ritirare alcune “misure monetarie straordinarie” che erano state varate per aiutare l’economia australiana durante il periodo della pandemia Covid. “L’economia ha mostrato di essere resiliente, e l’inflazione ha accelerato il passo in modo più veloce, salendo a un livello più alto di quanto atteso – ha detto Lowe, in base a quanto si legge nel comunicato ufficiale – Ci sono anche prove del fatto che la crescita dei salari si stia rafforzando. Considerato tutto questo, e il basso livello dei tassi di interesse, è appropriato iniziare il processo di normalizzazione delle condizioni monetarie”.
Riguardo alle altre borse, debole Hong Kong (+0,06%), che ha visto protagonista il crollo di Alibaba fino a oltre -9%: il titolo è riuscito tuttavia nel finale a ridurre le perdite a -1,37%.
Il tonfo è stato scatenato dall’annuncio della tv di stato CCTV, che ha riportato la notizia secondo cui le autorità nazionali cinesi avrebbero lanciato un’indagine su un individuo con il cognome Ma. I mercati hanno subito paventato che l’indagine riguardasse il fondatore del colosso dell’e-commerce Jack Ma.
Diverse borse chiuse per festività nella sessione odierna, come la borsa di Tokyo, di Shanghai, di Singapore e India. La borsa di Seoul ha ceduto lo 0,26%.