Wall Street: futures limano ribassi dopo annuncio vaccino Astrazeneca. Focus su Macy’s e Nvidia
Futures sugli indici azionari americani in ribasso, dopo la chiusura negativa di Wall Street della vigilia. I futures sul Dow Jones cedono più di 60 punti. In calo anche i contratti sullo S&P 500 e il Nasdaq.
I futures hanno ridotto però le flessioni precedenti dopo la pubblicazione di alcuni dati preliminari sul vaccino a cui stanno lavorando l’Università di Oxford e AstraZeneca.
Dai dati è emerso che la risposta immunitaria al vaccino è stata simile in tutti gli adulti esaminati. Il vaccino è stato considerato, inoltre, sicuro.
Detto questo, l’annuncio arrivato ieri da Pfizer-BioNTech sui nuovi progressi del vaccino anti COVID non è stato sufficiente ad arginare ed evitare i sell off.
Il Dow Jones Industrial Average ha perso 345 punti, scendendo dell’1,2%; giù dell’1,2% anche lo S&P 500, mentre il Nasdaq Composite ha ceduto lo 0,8%. C’è da dire che la borsa Usa rimane positiva nel mese di novembre, con lo S&P 500 che è salito del 9,1% e l’indice delle small cap Russell 2000 che è balzato ieri al suo record intraday. Il Russell 2000 ha concluso la seduta in rialzo di 25,27 punti (+1,4%).
Da segnalare che, dall’inizio dell’anno, lo S&P 500 è in guadagno del 10,4%, il Dow Jones del 3,2%, il Nasdaq di oltre +31%, mentre il Russell 2000 del 6%.
La solidità del listino si spiega con i titoli ciclici che, nell’ultimo periodo, hanno sovraperformato rispetto alle azioni tecnologiche, che avevano scatenato gran parte del rally dell’azionario Usa dai minimi di marzo.
Attesa per il dato, che sarà reso noto alle 14.30 ora italiana, relativo alle richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione degli Stati Uniti: gli analisti intervistati da Dow Jones prevedono un valore di 710.000 unità, praticamente piatto rispetto a quello della settimana precedente.
Protagonista del premercato è Macy’s, in calo di oltre -3% dopo che la società di grandi magazzini ha reso noto di aver sofferto nel terzo trimestre dell’anno un tonfo delle vendite comparate pari a -20,2%, in realtà inferiore rispetto al -23% atteso dal consensus.
Il gruppo ha concluso il terzo trimestre con una perdita di $91 milioni, o 29 centesimi per azione, rispetto all’utile netto di $2 milioni, o di 1 centesimo per azione, dello stesso periodo dell’anno scorso. Escluse le voci straordinarie, Macy’s ha perso 19 centesimi per azione, meno del passivo per azione di 79 centesimi stimato dagli analisti.
Su base netta le vendite sono scese a $3,99 miliardi dai $5,17 miliardi del terzo trimestre del 2019, peggio dei $3,86 miliardi di fatturato previsti.
Buono invece il bilancio del produttore di chip Nvidia, che ieri ha comunicato di aver concluso il terzo trimestre con un utile netto di $1,34 miliardi, o $2,12 per azione, meglio rispetto agli $899 milioni, o $1,45 per azione, dello stesso periodo dello scorso anno.
Escluse le poste di bilancio straordinarie, l’utile per azione è stato di $2,91, ben oltre i $2,58 per azione su base adjusted attesi. Il fatturato è balzato del 57% a $4,73 miliardi, meglio dei $4,42 miliardi stimati. Il titolo tuttavia cede quasi il 2% in premercato.
Tornando al vaccino di Pfizer-BioNTech, le due società hanno fatto sapere che il loro candidato vaccino anti-coronavirus ha dimostrato una efficacia al 95% nei risultati finali, contro il 90% degli esiti preliminari. Il titolo Pfizer sale dello 0,99%.
Le due società intendono chiedere entro pochi giorni l’autorizzazione alla Food and Drug Administration (FDA) statunitense all’uso di emergenza, confermando così la possibilità che la distribuzione inizi già entro la fine dell’anno. Le due prevedono di poter produrre 50 milioni di dosi entro quest’anno e 1,3 miliardi nel 2021.