Wall Street: futures in lieve calo dopo chiusura record per Dow Jones e S&P 500. Dubbio: Fed sarà presa in contropiede?
Futures Usa in lieve calo, dopo la chiusura record, alla vigilia per gli indici azionari Dow Jones e S&P 500. Sotto pressione in premercato i titoli di alcune Big Tech, come Amazon, Microsoft e Nvidia.
Ieri il Dow Jones ha chiuso in rialzo dell’1,13% a 33.527,19 punti; lo S&P 500 è salito dell’1,44% a 4.077,91 punti, mentre il Nasdaq è balzato dell’1,67% a 13.705,59 punti.
I futures sul Dow Jones sono ora in calo dello 0,12% a 33.375; quelli sullo S&P 500 arretrano dello 0,19% a 4.060 punti circa, mentre quelli sul Nasdaq sono in flessione dello 0,26% a 13.549,50 punti.
Nella sessione di ieri, Wall Street ha beneficiato del report occupazionale Usa diffuso venerdì scorso, che ha messo in evidenza una creazione boom di posti di lavoro pari a +916.000 unità nel mese di marzo, al record dall’agosto del 2020, a fronte di un tasso di disoccupazione che è sceso al 6%.
Il dato sulla creazione di nuovi posti di lavoro è stato decisamente migliore delle stime, con gli analisti di Dow Jones che avevano previsto un aumento di 675.000 unità. Il tasso di disoccupazione è stato invece in linea con le previsioni, pari appunto al 6%.
Il mese di aprile è iniziato bene per Wall Street, con lo S&P 500 che, lo scorso giovedì, ha superato per la prima volta nella sua storia la soglia di 4.000 punti, portando il suo guadagno da inizio anno a +7%.
Sulla borsa Usa, un importante assist è arrivato dall’annuncio del piano sulle infrastrutture di Joe Biden, del valore di $20 trilioni, che sarà finanziato con un aumento delle tasse corporate al 28%.
Rimane l’ansia per il trend dei tassi dei Treasuries e per il rischio che la Fed ritiri le misure di stimoli monetari prima delle attese.
Come ha spiegato Anu Gaggar, analista senior degli investimenti globali di Commonwealth Financial Network, il trend dei mercati “riflette il ritiro delle restrizioni, la velocità nelle vaccinazioni e la spinta fornita dallo stimolo fiscale. La creazione più veloce di nuovi posti di lavoro e la crescita dei salari possono esercitare una pressione al rialzo sui prezzi e testare la pazienda della Fed nel continuare a perseguire una politica monetaria espansiva”.
Focus sui tassi sui Treasuries Usa, con quelli decennali che, dopo la pubblicazione del report occupazionale Usa, sono saliti all’1,7181% (nelle contrattazioni precedenti erano però volati ancora oltre, fino all’1,77%), e i tassi trentannali avanzati al 2,374%.