Wall Street: futures giù, pagano rialzo tassi Treasuries e incubo lockdown Covid-19 in Germania
Wall Street si prepara all’ultima sessione prefestiva. Domani la borsa Usa rimarrà infatti chiusa in occasione della festività del Thanksgiving, per poi riaprire dopodomani, giorno del Black Friday – il giorno di inizio della stagione di shopping festivo in Usa – in una sessione che si concluderà in anticipo alle 13 (le 19 ora italiana).
L’attenzione degli investitori torna a focalizzarsi sul trend dei tassi dei Treasuries, che sono saliti fino all’1,65% dall’1,55% della settimana scorsa, scontando la prospettiva di una Fed ormai orientata a una politica monetaria sempre meno accomodante.
Ma pesano anche le notizie in arrivo dall’Europa, con la Germania che starebbe valutando l’imposizione di un lockdown nazionale e l’obbligo vaccinale, a causa del boom dei casi di Covid-19.
Alle 13.31 ora italiana, i futures sul Dow Jones scendono dello 0,35% a 35.636 punti; i futures sullo S&P 500 arretrano dello 0,30% a 4.673 punti. I futures sul Nasdaq scendono dello 0,40% a 16,246 punti.
Tornando in Usa, il trend al rialzo dei tassi dei Treasuries è iniziato qualche giorno fa, con il presidente americano Joe Biden che ha confermato alla guida della Federal Reserve l’attuale numero uno Jerome Powell.
I candidati allo scranno più alto della Fed erano lo stesso Powell e la governatrice Lael Brainard.
Molti avevano fatto notare che, se Biden avesse scelto Brainard, la Fed avrebbe assunto una natura ancora più dovish.
Lael Brainard è stata scelta invece per la posizione di vice presidente del board dei governatori, al posto di Richard Clarida, il cui termine scade il 31 gennaio, 2022.
Con la conferma di Powell alla guida della Fed, le aspettative di una Federal Reserve che continuerà ad andare per la sua strada, tornando prima o poi a normalizzare i tassi, dunque ad alzarli, sono state rinfocolate. Nelle ultime sessioni, lo scatto al rialzo dei tassi Usa ha avvantaggiato soprattutto i titoli delle banche, a discapito dei titoli growth, titoli tecnologici.
“Sicuramente, c’è una maggiore rotazione”, ha commentato
Rob Haworth, senior investment strategist presso U.S. Bank Wealth Management.
Tra i titoli, tonfo di Gap, dopo che la società retail attiva nel settore abbigliamento ha riportato risultati trimestrali inferiori alle attese, a causa dei ritardi che hanno colpito la produzione. L’utile per azione si è attestato ad appena 27 centesimi, quasi la metà di quanto gli analisti avevano previsto.
Sotto pressione anche Tesla, dopo la notizia relativa alla decisione del ceo e fondatore Elon Musk di vendere altre 934.091 azioni del produttore di auto elettriche, per un valore di $1,05 miliardi, attraverso l’esercizio di opzioni.