Wall Street: futures contrastati, il Nasdaq fa i conti con le debacle di Snap (-20%) e Intel (-10%)
Wall Street cauta: dopo le 13 ora italiana i futures sul Dow Jones salgono dello 0,15% a 35.534 punti, i futures sullo S&P sono piatti con una variazione pari a -0,09% a 4.545, mentre i futures sul Nasdaq arretrano dello 0,20% a 15.448 punt,
Snap grande protagonista della sessione odierna, con il titolo della società dell’APP di messaggistica SnapChat che crolla in premercato di oltre il 20%, all’indomani della pubblicazione dei risultati di bilancio relativi al terzo trimestre del 2021.
L’eps adjusted è stato pari a 17 centesimi, meglio degli 8 centesimi attesi; il fatturato è stato invece deludente, pari a $1,07 miliardi rispetto agli $1,10 miliardi attesi; gli utenti attivi giornalieri di tutto il mondo sono stati pari a 306 milioni, rispetto ai 301,8 milioni stimati.
Ad affondare il titolo sono state le dichiarazioni del ceo Evan Spiegel che ha parlato dell’impatto, sul business di Snap, dei cambiamenti che Apple ha introdotto a favore della privacy degli utenti dei suoi iPhone.
Il nuovo approccio di Apple sarà il seguente: gli utenti degli iPhone vedranno comparire sugli schermi dei loro smartphone finestre pop-up in ognuna delle APP che avranno deciso di utilizzare. I pop-up avvertiranno gli utenti che l’APP starà tracciando i loro dati per scopi pubblicitari, conferendo loro l’opzione di evitare il tracciamento.
Di questo ha parlato l’AD di Snap:
“Sebbene avessimo anticipato un certo grado di problemi al business, la nuova soluzione fornita da Apple non si è manifestata nel modo previsto, rendendo più difficile per i nostri partner pubblicitari riuscire a misurare e a gestire le loro campagne pubblicatarie su iOS”.
Le dichiarazioni hanno avuto un effetto domino: a fronte del collasso delle quotazioni di Snap, i colossi dei social media rivali Facebook e Twitter hanno visto affondare i loro titoli di quasi il 7% nelle contrattazioni dell’afterhours di Wall Street, a seguito della pubblicazione dei risultati di Snap, a conferma di come gli investitori abbiano paura che anche altri gruppi attivi nel settore possano soffrire l’impatto delle nuove norme sulla privacy firmate Apple.
Il ceo di Snap Siegel ha avvertito però anche che le interruzioni che stanno colpendo la catena di approviggionamento a livello globale e la mancanza di personale riducono “il desiderio di breve termine di creare una domanda aggiuntiva dei clienti attraverso la pubblicità”.
Twitter e Facebook arretrano ora di oltre il 7%.
A capitolare è anche Intel, che ha sofferto le conseguenze della crisi globale dei chip. Il titolo crolla di oltre il 10% in premercato. L’eps del colosso dei semiconduttori si è attestato a $1,71 su base adjusted, rispetto agli $1,11 per azione attesi. Il fatturato è stato pari a $18,1 miliardi, sempre su base adjusted, meno dei $18,24 miliardi stimati. Per il quarto trimestre, la blue chip ha detto di prevedere inoltre un giro d’affari attorno a $18,3 miliardi, meno dei $18,24 miliardi attesi dagli analisti.