Wall Street: futures cauti in attesa dato lavoro Usa, tassi Treasuries in calo, focus su oro, petrolio, forex
Futures Usa poco mossi in attesa del report occupazionale Usa di giugno, che sarà reso noto alle 14.30 ora italiana. Oltre che alla creazione di nuovi posti di lavoro, gli investitori guarderanno soprattutto alla componente dei salari, termometro del trend dell’inflazione Usa. I futures sul Dow Jones sono piatti a 34.516 punti; i futures sul Nasdaq avanzano dello 0,19% a 14.576 punti; i futures sullo S&P 500 salgono di appena lo 0,03% a 4.312 punti. Ieri l’indice S&P 500 ha chiuso al record per la sesta sessione consecutiva.
Gli economisti di Dow Jones prevedono una crescita dei nuovi posti di lavoro di 706.000 unità, a fronte di un tasso di disoccupazione in calo dal 5,8% al 5,6%, dopo il rialzo delle buste paga di 559.000 di maggio.
I salari orari, in media – importante termometro dell’inflazione Usa – sono attesi in aumento dello 0,3% su base mensile, in crescita del 3,6% su base annua.
Anche gli analisti di Goldman Sachs hanno pubblicato la loro preview sul report occupazionale Usa:
“Stimiamo una crescita dei nuovi posti di lavoro (in Usa) di 750.000 unità a giugno; grazie alla domanda di lavoro molto forte e ai continui progressi delle vaccinazioni e alla riapertura dell’economia, crediamo che la crescita dell’occupazione abbia probabilmente accelerato ulteriormente il passo nel mese. Prediamo un calo di due decimi del tasso di disoccupazione, al 5,6%, a conferma del forte miglioramento dell’occupazione a fronte di un’ulteriore crescita del tasso di partecipazione alla forza lavoro”.
Il rapporto euro-dollaro si avvicina pericolosamente a bucare anche la soglia di $1,18, scendendo fino al minimo intraday di $1,1821, bucando il minimo in tre mesi testato ieri a $1,1837.
Protagonista è il rialzo del dollaro, con il Dollar Index attorno a 92,54 punti, in crescita dello 0,8% su base settimanale. Questa settimana la valuta americana è salita dello 0,7% sullo yen, riportando il record dal marzo del 2020 (quindi nel periodo della pandemia Covid-19), sulla scia delle decisioni degli investitori di scaricare le loro posizioni short sul dollaro.
A non scontare affatto la paura dell’inflazione è il trend dei tassi sui Treasuries Usa, con quelli decennali che si mantengono ostinatamente al di sotto della soglia dell’1,5%, in ribasso all’1,439%. Scendono anche i tassi a 30 anni, attorno al 2,053%.
Prezzi del petrolio in lieve ribasso in attesa dell’annuncio dell’Opec +.
Le quotazioni del petrolio WTI scambiato a New York hanno testato ieri i massimi dall’ottobre del 2018, oltre la soglia dei $75 al barile. I futures sul WTI scendono ora dello 0,11% a $75,15, mentre il Brent cede lo 0,15% a $75,72.
L’annuncio dell’Opec+, previsto per la giornata di ieri, è stato posticipato a oggi, venerdì 2 luglio.
La decisione è stata rimandata, secondo quanto riportato dalla Reuters, a causa della contrarierà degli Emirati Arabi Uniti a un nuovo accordo sulla produzione.
Abu Dhabi ha bloccato in particolare un piano che prevedeva un aumento della produzione inferiore a quanto stimato, pari a 400.000 barili al giorno, per il periodo compreso tra agosto e dicembre 2021.
Occhio anche alle quotazioni dell’oro, con il contratto spot che avanza dello 0,65% a $1.788, prezzando la paura delle varianti del Covid-19.