Wall Street futures anticipano nuovo calo Dow Jones, sul Nasdaq pesa calo Cisco dopo guidance
Il sentiment negativo persiste a Wall Street, con il Dow Jones che si avvia a riportare la quarta sessione consecutiva in ribasso. I futures sul Dow Jones perdono più di 115 punti (-0,35%), a 33.714 punti; i futures sullo S&P 500 cedono lo 0,17% a 4.104 punti. I futures sul Nasdaq sono piatti, in ribasso dello 0,02% a 13.230 punti.
Stavolta i tecnologici scontano l’effetto Cisco. Il titolo del gigante scende del 6% in premercato, dopo che il colosso delle infrastrutture Internet ha comunicato una guidance sugli utili più debole delle attese.
Cisco ha concluso il suo terzo trimestre fiscale terminato lo scorso 1° maggio con un utile per azione di 83 centesimi su base adjusted, superiore agli 82 centesimi per azione attesi dal consensus.
Il giro d’affari si è attestato a $12,80 miliardi, rispetto ai $12,56 miliardi stimati.
Il fatturato è tornato a crescere dopo essere sceso per cinque trimestri consecutivi, salendo su base annua di quasi il 7%, sebbene il trimestre abbia incluso 14 settimane, rispetto alle 13 settimane del 2020.
Riguardo alla guidance, Cisco ha annunciato di prevedere per il suo quarto trimestre fiscale un utile per azione su base adjusted compreso tra 81 e 83 centesimi, inferiore agli 85 centesimi per azione stimati dal consensus; la crescita del fatturato è attesa tra il 6% e l’8%, rispetto ai $12,82 miliardi attesi, che implicano un rialzo del 5,5%.
Ieri il crollo del Bitcoin, capitolato del 30% fino a $30.000 ha affossato i titoli cripto, come Tesla, MicroStrategy e Coinbase. I titoli oggi sono tutti in rialzo.
Lo S&P 500 ieri è scivolato nei minimi intraday fino a -1,6%, per poi chiudere in calo dello 0,3%, in concomitanza con il Bitcoin, che oggi riagguanta la soglia di $40.000. Il Dow Jones ha perso 160 punti, dopo essere crollato di 580 punti, mentre il Nasdaq Composite ha chiuso piatto, azzerando una flessione dell’1,7%.
I mercati hanno digerito la pubblicazione delle minute della Fed nonostante il rischio tapering emerso.
Dalle minute del Fomc – il braccio di politica monetaria della Federal Reserve – è emerso di fatto un elemento di novità, che potrebbe alimentare i timori di un tapering del QE e di un rialzo dei tassi in anticipo, rispetto a quanto indicato dalla stessa banca centrale americana.
“Alcuni esponenti hanno indicato che, se l’economia dovesse continuare a fare rapidi progressi verso gli obiettivi della Commissione, potrebbe essere appropriato a un certo punto nei prossimi meeting iniziare a discutere un piano per apportare aggiustamenti al ritmo degli acquisti di asset”, si legge nei verbali.
Questa frase contrasta di fatto con quanto detto di recente dal numero uno della Fed, Jerome Powell, secondo cui la “Fed non sta neanche pensando all’eventualità di pensare al tapering”.
Dalle minute è emerso, in generale, che: l’economia (degli Stati Uniti) è ancora lontana dal centrare gli obiettivi di più lungo termine della commissione; il percorso continuerà a dipendere dai rischi legati alla pandemia Covid-19; permangono rischi sull’outlook dell’economia; l’attuale politica monetaria e la sua guidance rimangono appropriati.