News Notizie Indici e quotazioni Wall Street: futures Nasdaq oltre +1%. Tassi Treasuries rallentano post fiammata oltre 1,95%

Wall Street: futures Nasdaq oltre +1%. Tassi Treasuries rallentano post fiammata oltre 1,95%

9 Febbraio 2022 13:50

Futures Usa in rialzo, dopo la buona sessione riportata ieri da Wall Street. Un assist ai mercati arriva anche dai tassi dei Treasuries a 10 anni che, dopo essere volati oltre l’1,95%, rallentano il passo attorno all’1,93%.

Ieri il Dow Jones Industrial Average è salito di oltre 370 punti, sostenuto dal rally del 7,8% di Amgen, seguito alla pubblicazione della solida trimestrale del gruppo di biotech.

Lo S&P 500 è avanzato dello 0,8%, mentre il Nasdaq Composite è balzato dell’1,3%. Il 60% quasi di tutte le società quotate sullo S&P 500 ha riportato i propri bilanci; di queste, il 77% ha battuto le attese degli analisti sugli utili.

I futures sul Dow Jones salgono dello 0,57%, quelli sullo S&P 500 fanno +0,78%, quelli sul Nasdaq crescono dell’1,14%.

Tra i titoli Chipotle, balzata fin oltre il 6% nelle contrattazioni dell’afterhours di Wall Street dopo la pubblicazione della trimestrale. Male invece Lyft, che ha scontato il numero dei riders attivi inferiore rispetto al trimestre precedente.

“Stiamo concludendo una stagione degli utili trimestrali molto solida – ha commentato alla Cnbc Ryan Detrick di LPL Financial – Certo, abbiamo assistito a delusioni di alto profilo, come nel caso di Facebook, ma nel complesso le notizie arrivate dalla corporate America sono impressionanti”.

In calendario, dopo la fine della sessione odierna, le trimestrali di Disney, Mattel, MGM Resorts e Uber Technologies.

Rimane l’attesa per il market mover più importante della settimana: quello dell’indice dei prezzi al consumo Usa, termometro cruciale del trend dell’inflazione, relativo al mese di gennaio, che sarà pubblicato dal dipartimento del Lavoro Usa domani, 10 febbraio.

Secondo le stime, il dato è salito del 7,2% su base annua, al ritmo più forte dal febbraio del 1982, dunque in 40 anni, fattore che porta i mercati a scommettere ormai anche su un primo rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve, a marzo, pari a 50 punti base.