Wall Street: futures Dow Jones +500 punti, Nasdaq +2%. Sentiment migliora con sfiammata petrolio
L’azionario mondiale guarda all’annuncio del presidente americano Joe Biden, che ieri ha reso nota l’intenzione degli Stati Uniti di imporre l’embargo sul petrolio, gas e forniture energetiche della Russia, in risposta alla sua invasione dell’Ucraina.
Nella giornata di ieri, il Dow Jones Industrial Average ha perso 184,74 punti (-0,56%), a 32.632,64. Lo S&P 500 ha ceduto 0,72% a 4.170,70 mentre il Nasdaq Composite ha segnato un calo dello 0,28% a 12.795,55.
I futures Usa sono in rialzo, con quelli sul Dow Jones che balzano di quasi 500 punti; quelli sullo S&P 500 salgono dell’1,62%, mentre quelli sul Nasdaq riportano un balzo del 2% circa.
Il tono positivo dei mercati si spiega con il trend delle commodities, che si sfiammano dopo la corsa degli ultimi giorni, legata ai timori di un taglio dell’offerta da parte di Mosca.
Il contratto sul petrolio WTI arretra del 2% circa a $121,52, mentre il Brent fa -1,35% a $126,24 al barile. I tassi sui Treasuries Usa sono tuttavia in rialzo all’1,899%, riflettendo i timori su una ulteriore impennata dell’inflazione.
Rimane protagonista la paura che la recente impennata dei prezzi delle commodities possa zavorrare l’economia degli Stati Uniti, alle prese anche con l’inizio di un ciclo di rialzo dei tassi da parte della Fed di Jerome Powell.
Ross Mayfield, analista della divisione di strategia per gli investimenti di Baird, ha fatto notare che bisognerà vedere se la Fed riuscirà a gestire un possibile soft landing.
A suo avviso, gli Usa dovrebbero riuscire tuttavia a schivare una recessione.
“La solidità del mercato del lavcoro Usa, dei consumi e del settore corporate dovrebbero scacciare la minaccia di una recessione nel breve termine – ha detto l’analista – Nel complesso, la volatilità probabilmente persisterà. Esiste un’ampia gamma di risvolti possibili in Ucraina, ma i fondamentali dell’economia americana rimangono decenti, e lo rimarranno specialmente se la Fed riuscirà ad alzare i tassi di interesse senza danneggiare la domanda”.