Wall Street debole post vendite al dettaglio. Bullard lancia appello ai falchi, invoca tapering Fed più aggressivo in vista rialzo tassi I trim 2022
Wall Street debole: alle 15.38 ora italiana circa, il Dow Jones sale dello 0,23% a 36.169 punti; lo S&P 500 è piatto con una variazione pari a +0,05% a 4.684 punti; piatto anche il Nasdaq, con una variazione pari a -0,01% a 15.851 punti.
Pubblicato il dato relativo alle vendite al dettaglio di ottobre, salito dell’1,7%, più del +1,2%-1,5% atteso dal consensus degli analisti. Escluse le vendite di auto, il dato ha messo a segno un rialzo dell’1,8%, mentre escluse le vendite sia di auto che di benzina il rialzo è stato pari a +1,4%.
Comunicato anche il dato relativo alla produzione industriale, salito dell’1,6%, più del doppio rispetto al +0,7% atteso e rispetto al precedente calo pari a -1,3% di settembre. L’utilizzo della capacità produttiva è salito al 76,4%, più del 75,9% atteso e rispetto al precedente 75,2%.
Proprio oggi due colossi americani delle vendite al dettaglio hanno pubblicato i risultati di bilancio relativi al terzo trimestre dell’anno.
Si tratta di Wal-Mart e Home Depot.
Il colosso del fai da te Home Depot ha chiuso il terzo trimestre con un utile e un fatturato che hanno battuto le attese degli analisti. A sostenere i risultati di bilancio è stata la decisione di diversi cittadini americani di lanciarsi in nuovi progetti per rinnovare o semplicemente ristrutturare le loro abitazioni. Nel terzo trimestre fiscale terminato il 31 ottobre scorso, l’utile netto di Home Depot è salito a $4,13 miliardi, o $3,92 per azione, rispetto ai $3,43 miliardi, o $3,18 per azione, dello stesso periodo dell’anno precedente. Gli analisti avevano previsto un eps di $3,40. Le vendite nette sono avanzate del 9,8% a $36,82 miliardi, oltre i $35,01 miliardi stimati dal consensus. Le vendite su base comparata sono aumentate del 6,1%, rispetto al +2,2% atteso. Il titolo sale di oltre +2%.
Migliori delle attese anche i risultati di bilancio di Wal-Mart, che ha beneficiato della decisione di diversi consumatori americani, attanagliati dalla paura dell’inflazione, di tornare a fare acquisti nei supermercati, dove i prezzi sono di norma più convenienti rispetto a quelli stabiliti dagli altri retailer più specializzati nella scelta dei prodotti.
L’utile netto del gigante Usa è sceso a $3,11 miliardi, o $1,11 per azione, rispetto ai $5,14 miliardi, o $1,80 per azione, del terzo trimestre del 2020. Escludendo le voci straordinarie di bilancio, l’utile per azione è stato pari a $1,45, meglio degli $1,40 attesi dal consensus.
Il fatturato è salito del 4% circa a $140,53 miliardi dai $134,7 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso, meglio dei $135,60 miliardi stimati dagli analisti.
Le vendite su base comparata di Wal-Mart negli Usa sono aumentate del 9,2% – escluse le vendite di benzina- oltre il +6,9% atteso.
Wal-Mart ha rivisto al rialzo le stime sull’eps su base adjusted del 2021, dalla precedente forchetta compresa tra $6,20 a $6,35 a 6,40 dollari. Il titolo scende di mezzo punto percentuale.
Focus sui tassi sui Treasuries, con quelli a 10 anni che salgono all’1,628% e quelli a 30 anni che superano la soglia del 2%.
Occhio alle dichiarazioni rilasciate da James Bullard, presidente della Fed di St. Louis, noto per le sue dichiarazioni hawkish, che non si è smentito neanche oggi.
Bullard ha detto che la Fed dovrebbe inaugurare una politica monetaria più restrittiva nel corso delle prossime due riunioni, e che un eventuale ulteriore taglio degli acquisti di bond, con un tapering in rafforzamento a $30 miliardi al mese, aprirebbe la strada a un primo aumento dei tassi alla fine del primo trimestre del 2022.
Tra gli altri titoli, Tesla continua a confermarsi protagonista indiscussa a Wall Street nel bene o nel male, ormai da una decina di giorni. Nelle ultime ore si è appreso che il fondatore e ceo Elon Musk ha venduto altre azioni Tesla per $930 milioni, dopo gli smobilizzi della scorsa settimana, che erano ammontati a $6,9 miliardi. Ieri le vendite che si sono abbattute sull’azione hanno portato la capitalizzazione del colosso produttore di auto a scendere sotto il muro dei 1000 miliardi di dollari.
Nelle ultime ore è arrivato anche l’annuncio di JP Morgan, che ha comunicato di aver fatto causa a Tesla, accusandola di violazione in flagrante di un contratto che le controparti avevano siglato anni fa, avente per oggetto warrant sulle azioni. Nella denuncia depositata presso la corte federale di Mahnattan, il colosso bancario ha chiesto un risarcimento di $162,2 milioni.
Da segnalare che la scorsa settimana è stata la peggiore settimana per Tesla in più di un anno: il titolo è in calo di oltre il 17% dallo scorso 8 novembre. Ma in avvio di seduta Tesla avanza del 2% circa.
Focus su altri titoli quotati a Wall Street, dopo le novità emerse da alcuni articoli dedicati alle mosse di Berkshire Hathaway, holding creata e gestita da Warren Buffett, sul proprio portafoglio di investimenti.
Il gruppo ha annunciato di aver azzerato il suo investimento nel colosso farmaceutico americano Merck, riducendo al contempo le partecipazioni detenute anche nelle aziende farmaceutiche AbbVie e Bristol-Myers. Buffett ha ridotto anche le quote possedute nei colossi delle carte di credito Visa e Mastercard.
L’oracolo di Omaha ha puntato su una società che detiene i diritti di autore sui medicinali prodotti da altre aziende farmaceutiche, ovvero su Royalty Pharma (RPRX): l’investimento effettuato è stato pari a $475 milioni.
Buffett & Co hanno fatto shopping anche di una quota $99 milioni nel retailer di decorazione dei pavimenti Floor & Decor Holdings.
Royalty Pharma è volata di oltre il 14% in premercato dopo la prova di fiducia arrivata da Berkshire, e ora mette a segno un rialzo di oltre il 3%. Molto bene anche Floor & Decor, con il titolo che balza di oltre il 6%.