Wall Street chiude agosto in rialzo. S&P reduce da 53esimo record del 2021, e per UBS non finisce qui
Wall Street pronta a chiudere il mese di agosto a livelli record e con solidi guadagni. All’indomani dei nuovi massimi di chiusura testati dal Nasdaq Composite e dallo S&P 500, la sessione odierna parte tuttavia con un ritracciamento degli indici. Il Dow Jones cede lo 0,14% a 35.349 punti circa; il Nasdaq Composite arretra dello 0,21% a 15.234 punti, mentre lo S&P 500 perde lo 0,16% a 4.521.
Il bilancio del mese in via di conclusione è comunque decisamente positivo: lo S&P 500 è salito del 3% ad agosto, il Nasdaq Composite ha segnato un rally del 4%, avanzando per il terzo mese consecutivo. Più modesto il trend del Dow Jones, salito dell’1,3%.
Cnbc riporta che l’indice S&P 500 sta vivendo la fase rialzista più forte dal guadagno di 10 mesi che si è concluso nel dicembre del 2017. Non solo. Ieri lo S&P 500 ha chiuso a un nuovo massimo di chiusura per la 53esima volta nel 2021.
“Nonostante l’aumento dei rischi geopolitici, le preoccupazioni sul rischio che la crescita del Pil abbia toccato il picco e la Federal Reserve che si avvicina al tapering del suo programma di acquisti di asset, la solida avanzata delle azioni continua”, fa notare Keith Lerner, chief market strategist presso Truist, in una nota.
E c’è chi è ancora ottimista, come Mark Haefele, chief investment officer della divisione di global wealth management di UBS:
“Crediamo che il momentum legato al reopening e alla ripresa sia intatto e che ci sia un ulteriore margine di rialzo per l’azionario. Il rally dello S&P 500 è sostenuto da una crescita robusta degli utili…con la ripresa economica che si sta rafforzando, riteniamo che i settori ciclici, inclusi i finanziari e gli energetici, saranno quelli che faranno meglio”.
Haefele stima per lo S&P 500 un altro guadagno dell’1,6% da qui al target di fine anno, che fissa a quota 4.600. Entro la fine del 2022, lo strategist prevede una ulteriore corsa fino a 5.000 punti.
Da segnalare che l’indice ha incassato un rally superiore a +20% nel 2021, più che raddoppiando il suo valore dal minimo pandemico testato nel marzo del 2020.
Dal fronte macroeconomico, reso noto oggi l’indice Case-Shiller, che monitora il trend dei prezzi delle abitazioni delle 20 principali aree metropolitane. L’indice, relativo al mese di luglio, è salito del 19,1% su base annua, meglio del +18,5% atteso e in ulteriore accelerazione rispetto al balzo pari a +17% di giugno.
Dal fronte societario, male il titolo Zoom Video, crollato fino a -12% nelle contrattazioni dell’afterhours di Wall Street, dopo che la società di software per videoconferenze, il cui successo è aumentato in modo esponenziale durante i lockdown della pandemia Covid-19, ha comunicato un bilancio migliore delle attese, ma in rallentamento rispetto al trimestre precedente.
Gli utili hanno battuto il consensus, così come il fatturato, che ha toccato e superato per la prima volta la soglia di $1 miliardo.
Per la precisione, il giro d’affari di Zoom Video si è attestato a $1,02 miliardi, meglio dei $991 milioni previsti, e con una crescita di tutto rispetto, pari a +54% su base annua.
Tuttavia, nel trimestre precedente, la crescita era stata pari a +191%. Inoltre, per il prossimo trimestre, Zoom stima una espansione del giro d’affari di appena +31%. Insomma, il rallentamento del tasso di crescita è evidente. Le vendite affossano il titolo, che soffre un tonfo superiore a -15%.
Focus anche sul titolo Alphabet, la holding a cui fa capo Google, il cui titolo ha testato ieri un nuovo record storico che ha portato la società a un passo dalla capitalizzazione di mercato di $2 trilioni, soglia già superata da Apple e Microsoft. Tuttavia oggi l’azione ritraccia, così come perdono Apple e tra le Big Tech anche Tesla e Nvidia.
In generale, gli investitori sono in attesa di conoscere il vero market mover cruciale della settimana, ergo il report occupazionale di agosto, che sarà comunicato venerdì 3 settembre alle 14.30 ora italiana, in vista del weekend del Labor Day.
Gli economisti intervistati da Dow Jones prevedono una creazione di 750.000 nuovi posti di lavoro, a fronte di un tasso di disoccupazione in calo al 5,2%.