Wall Street cerca di resistere alle ‘prove’ Goldman Sachs e Bce. Focus su Merck e banche
Wall Street cauta, con il Dow Jones che avanza dello 0,25% a 34.831 punti; il Nasdaq che sale dello 0,30% a 14.623 punti, lo S&P 500 che fa +0,29% a 4.404 punti. Gli acquisti sono frenati dalla decisione di Goldman Sachs di tagliare l’outlook sulla crescita del Pil Usa di quest’anno e del prossimo e, in generale, la paura della stagflazione che torna a colpire i mercati di tutto il mondo.
Oggi il mercato dei Treasuries Usa è chiuso in occasione della festività del Columbus Day.
Ma evidente è il trend dei tassi dei debiti sovrani di molti paesi avanzati, che puntano tutti verso l’alto, scontando un aumento dell’inflazione più sostenuto delle attese.
Il sell off è partito dal Regno Unito, colpendo i titoli di stato UK, dopo i commenti legati all’inflazione, rilasciati nel fine settimana dal governatore della Bank of England Andrew Bailey e dal suo collega Michael Saunders.
Gli smobilizzi hanno interessato soprattutto i Gilt di breve termine, a fronte del balzo dei rendimenti, che sono schizzati al record dall’inizio del 2020.
In forte rialzo anche i tassi dei titoli di stato svizzeri, con quelli decennali che, pur restando negativi, sono saliti al record dalla fine del 2018, attorno al -0,067%.
I tassi decennali dei Bund tedeschi hanno testato il valore più alto dal mese di maggio, avanzando di più di 2 punti base al -0,116%, dopo essere aumentati di più di 20 punti base il mese scorso, avvicinandosi quasi al territorio positivo.
Le vendite non risparmiano il debito sovrano del made in Italy, con i tassi decennali dei BTP che salgono anch’essi al record dallo scorso maggio, superando la soglia dello 0,90% e avanzando fino allo 0,926%. D’altronde, a lanciare l’alert sull’inflazione è stata ora anche la Bce con le parole di Klaas Knot, governatore della banca centrale dell’Olanda ed esponente del Consiglio direttivo dell’Eurotower. “Credo ancora che l’aumento dell’inflazione sia soprattutto temporaneo, ma dobbiamo prendere in considerazione altri scenari, caratterizzati da una inflazione strutturalmente più alta e da tassi di interesse più alti. Se non lo faremo, in futuro potrebbero verificarsi ribassi shock dei prezzi”, ha avvertito il banchiere centrale.
La scorsa settimana i tassi dei Treasuries a 10 anni hanno superato la soglia dell’1,60%.
A Wall Street l’aumento dei rendimenti e l’attesa per i bilanci dei colossi di Wall Street fanno da assist ai titoli delle banche.
JP Morgan sale, così come Goldman Sachs.
Tornando alla nota di Goldman Sachs, gli analisti prevedono ora per il 2021 un’espansione del Pil Usa pari a +5,6% su base annua, contro il +5,7% precedentemente atteso, e per il 2022 una crescita del 4%, contro il +4,4% precedentemente stimato.
Goldman stima “una ripresa più ritardata della spesa per consumi, e un impatto della pandemia Covid di più lunga durata sulle spese per quei servizi più vulnerabili al virus”.
Per gli esperti del colosso bancario Usa, inoltre, “l’offerta di semiconduttori non migliorerà fino al secondo semestre del 2022”, e questo “fattore posticiperà la fase di riaccumulazione delle scorte”, a svantaggio del Pil.
Wall Street apre la settimana di contrattazioni dopo la performance positiva della scorsa settimana, che ha visto il Dow Jones salire dell’1,2%, riportando così la settimana migliore da quella del 25 giugno scorso.
In recupero anche l’indice benchmark dello S&P 500, reduce dalla perdita del 4,8% di settembre. Il listino è in rialzo del 2% dall’inizio di ottobre e viaggia a un valore inferiore del 3% rispetto al suo livello record.
Protagonista tra i titoli Merck, dopo che il colosso farmaceutico americano ha annunciato di aver presentato una richiesta alle autorità Usa per il rilascio dell’autorizzazione per l’uso di emergenza della pillola contro il Covid-19, che ha sviluppato insieme a Ridgeback. Merck aveva reso noto qualche giorno fa che l’assunzione del farmaco anti-virale aveva ridotto il rischio di ricoveri o di morte del 50% per pazienti malati in modo lieve o moderato.