Wall Street cauta ma ancora da record. Dollaro in rimonta in attesa discorso Powell, inflazione Usa e carrellata bilanci banche
Wall Street debole dopo i nuovi record assoluti testati da tutti e tre i principali indici azionari americani, nella sessione di Wall Street di venerdì scorso. Il Dow Jones sale di appena +0,06% a 34.891 punti, lo S&P 500 è ingessato a 4.370 punti. Il Nasdaq avanza di appena +0,04% a 14.708 punti.
Domani parte ufficialmente la stagione degli utili trimestrali made in Usa.
Protagoniste le banche JPMorgan Chase, Bank of America e altri giganti dell’alta finanza, del calibro di Goldman Sachs, Citigroup, Wells Fargo, Morgan Stanley.
Domani, martedì 13 luglio, toccherà a JPMorgan Chase e a Goldman Sachs. Mercoledì, dopodomani 14 luglio, sarà la volta di Bank of America, Citigroup e Wells Fargo; Morgan Stanley comunicherà il suo bilancio giovedì.
Refinitiv calcola che il settore bancario rappresentato dall’indice benchmark S&P 500 renderà noti profitti che, in media, raddoppieranno su base annua.
Guardando alla stagione dei bilanci in generale, Refinitiv prevede una crescita degli utili su base annua, in media, del 65% per le società quotate sullo S&P 500, fino a quasi +570% per il settore industriale, tra i più colpiti dagli effetti della pandemia Covid-19.
Proprio i titoli delle banche Usa si sono messi in evidenza nella sessione di venerdì scorso con una forte rimonta, dopo le forti perdite di giovedì scorso, provocate dalla paura della variante Delta, dai dubbi sulla sostenibilità della ripresa dell’economia globale e dal conseguente forte calo dei rendimenti Usa, con i tassi sui Treasuries decennali capitolati fin sotto la soglia dell’1,30%. I rendimenti sono tornati poi a salire, anche se oggi confermano tutta la loro debolezza, poco mossi attorno all’1,353%.
I titoli bancari sono sotto pressione oggi, mentre avanzano i titoli delle Big Tech come Tesla, Facebook, Apple.
I mercati di tutto il mondo attendono nuove indicazioni dal numero uno della Federal Reserve, Jerome Powell, che interverrà alla Camera e al Senato Usa dopodomani 14 luglio e giovedì, 15 luglio, in occasione delle sue audizioni di politica monetaria di metà anno.
Cruciale, proprio per capire le mosse della Fed, la pubblicazione domani dell’indice dei prezzi al consumo Usa, termometro fondamentale del trend dell’inflazione, che gli economisti intervistati da Reuters prevedono essere salito a giugno dello 0,4% su base mensile e del 4% su base annua.
Lo scorso venerdì il Dow Jones Industrial Average è balzato di 448,23 punti (+1,3%), al record storico di chiusura pari a 34.870,16 punti; lo S&P 500 è salito dell’1,1%, al massimo di chiusura di 4.369,55.
Il Nasdaq Composite ha guadagnato poco meno dell’1%, al record di 14.701,92. In particolare, lo S&P 500 ha terminato la sua sesta settimana di rialzi delle ultime sette settimane.
Tutti e tre gli indici hanno guadagnato anche su base settimanale, resistendo così all’impatto delle forti vendite che si erano abbattute sulla borsa Usa lo scorso giovedì: il Dow Jones è salito su base settimanale dello 0,2%; lo S&P e il Nasdaq sono saliti dello 0,4%.
Sul forex, il dollaro rimonta dopo il dietrofront di venerdì scorso, in attesa del discorso di Powell e del dato sull’inflazione Usa.
L’euro perde lo 0,19% circa a $1,1853, salendo invece nei confronti della sterlina, contro la quale avanza dello 0,16% a GBP 0,8558; la sterlina è sotto pressione anche nei confronti del dollaro, perdendo lo 0,37% a $1,3850.
Sul dollaro Usa cede anche il dollaro australiano, che arretra dello 0,33% $0,7463. Sullo yen il dollaro è piatto a JPY 110,21, in rialzo dello 0,06%; mentre l’euro cede lo 0,12% a JPY 130,64. L’euro perde inoltre lo 0,07% a CHF 1,0849 nei confronti del franco svizzero.