Wall Street cauta, Tesla in ripresa dopo tonfo intraday. IBM +3,5% post utili, bene Netflix in attesa bilancio
Wall Street negativa, nonostante la carrellata delle trimestrali, che continua a confermarsi confortante e di buon auspicio per l’economia e il mondo Corporate Usa. Il Dow Jones scende di oltre 130 punti (-0,36%), a 33.954 punti; il Nasdaq arretra dello 0,15% a 13.894 punti. Lo S&P 600 arretra dello 0,27% a 4.151 punti circa.
L’outlook sulla borsa Usa rimane comunque positivo: gli analisti di UBS hanno rivisto al rialzo le previsioni sull’indice S&P 500 per la fine dell’anno, motivando la fiducia con gli ultimi dati, da cui emergerebbero segnali di una forte ripresa dell’economia Usa. Le stime sono di un indice S&P 500 in rialzo fino a 4.400 punti, il 5% circa del valore a cui il listino ha chiuso la sessione di venerdì scorso.
Tra i titoli, nel pieno della stagione degli utili trimestrali, Tesla rimane osservata speciale: il titolo ieri ha perso il 6,5% nei minimi intraday, riportando la flessione intraday più forte dal 18 marzo scorso e scivolando fino a $691,80. L’azione ha poi chiuso in calo del 3,40% ma in avvio di seduta registra un rialzo superiore a +1%.
A zavorrare le quotazioni del colosso delle auto elettriche fondato da Musk nelle ultime ore è stato l’incidente stradale in cui hanno perso la vita due persone, avvenuto sabato notte a nord di Houston con il veicolo 2019 Tesla model S. Dalle prime ricostruzioni è emerso che nessuno era alla guida del veicolo, che si è schiantato contro un albero, e ha preso fuoco. Elon Musk ha commentato la notizia scrivendo che “i dati finora recuperati dimostrano che l’Autopilot non era stato attivato e che quest’auto non aveva a disposizione l’FSD”.
Due le indagini che sono state lanciate sull’incidente stradale, da parte delle due agenzie federali americane National Highway Traffic Safety Administration e National Transportation Safety Board.
Tesla ha sofferto anche il Black Sunday che ha colpito le criptovalute e che ha portato in modo particolare il Bitcoin – in cui il produttore di auto elettriche ha investito mesi fa 1,5 miliardi di dollari – a scivolare nella giornata di domenica di ben il 19,5% dai massimi intraday riportati dalla criptovaluta numero uno al mondo, affondando fino a $52.148,98 rispetto al record di oltre quota $64.800 dei giorni scorsi. Il Bitcoin è capitolato anche nella sessione di ieri, e oggi scende di poco, a $56.205 circa.
Johnson & Johnson altra protagonista della sessione, dopo che il colosso farmaceutico ha riportato nel primo trimestre utili migliori delle attese, rivedendo al rialzo l’outlook sui profitti dell’intero anno, sulla scia delle forti vendite di prodotti farmaceutici e attrezzature mediche incassate nei primi tre mesi del 2021.
L’utile adjusted per azione del trimestre terminato alla fine di marzo si è attestato a $2,59 per azione, in rialzo del 12,6% rispetto allo stesso periodo del 2020 e ben al di sopra dei $2,34 previsti dagli analisti. Il fatturato di gruppo è cresciuto del 7,9% a $22,3 miliardi, meglio dei $22 miliardi attesi. Il fatturato legato alle vendite dei vaccini è stato pari a $100 milioni. J&J ha ristretto la previsione sugli utili del 2021 al range compreso tra $9,42 e $9,57 per azione, in rialzo del 16,8% su base annua nel punto di mezzo, rispetto alla precedente forchetta compresa tra $9,40 e $9,60, stimando un aumento del fatturato pari a +9,3%. Il gigante americano ha aumentato i dividendi trimestrali del 5% a $1,06 per azione. Il titolo è poco mosso, +0,17%.
Titoli degli operatori ferroviari del Nord America in fermento: le quotazioni di Kansas City Southern balzano del 15% a Wall Street dopo che Canadian National Railway (CNI) ha presentato un’offerta di $325 per azioni in cash e azioni per l’operatore ferroviario, superando la proposta di $275 per azioni presentata il mese scorso da Canadian Pacific (CP).
L’offerta totale di Canadian National Railway per l’acquisto di Kansas City Southern ha un valore di $33,7 miliardi, superiore a quello della rivale Canadian Pacific. La proposta per azione di $325 rappresenta inoltre un premio del 26,8% rispetto al valore a cui il titolo Kansas City Southern ha chiuso la seduta di ieri.
IBM +3,5% dopo che il colosso informatico Usa ha riportato nella giornata di ieri risultati di bilancio migliori delle attese. L’utile per azione del primo trimestre si è attestato a $1,77 su base adjusted, rispetto agli $1,63 per azione attesi dal consensus. Il fatturato è stato pari a $17,73 miliardi, meglio dei $17,35 miliardi stimati dal consensus. La crescita delle vendite nel primo trimestre è stata la migliore in più di due anni, complice la buona performance dell’unità di cloud computing di IBM. Attenzione a Netflix, che pubblicherà il bilancio dopo la fine della sessione. Titolo in rialzo dello 0,50% circa.
Sul forex, in attesa della riunione della Bce di dopodomani, giovedì 22 aprile, l’euro è salito oltre la soglia di $1,20 per la prima volta in quasi sette settimane, beneficiando della debolezza del Dollar Index, che viaggia attorno ai 90,952 punti, dopo il minimo intraday a 90,877 testato durante le contrattazioni asiatiche. La moneta unica è balzata fino a $1,2068.
Il dietrofront del dollaro si spiega con lo smorzarsi dei timori sull’inflazione Usa, che ha portato i tassi decennali a scendere fino all’1,5280% la scorsa settimana, dopo essere balzati fino all’1,7760% alla fine di marzo, record in oltre un anno. Ma oggi, i tassi sui Treasuries tornano a salire oltre l’1,60%.