Wall Street: buy post news Ucraina, si snobba dato inflazione, Nasdaq +1,7%. L’ETF che punta sulla Russia fa +5%
Le notizie – stavolta positive – che arrivano dal confine tra la Russia e l’Ucraina hanno la meglio sulla preoccupazione per l’inflazione degli Stati Uniti, che si conferma ancora in forte rialzo. Passate le 16 ora italiana, il Dow Jones balza di più di 300 punti (+0,89%), a 34.875 punti; lo S&P 500 avanza dell’1,15% a 4.452 punti, mentre il Nasdaq fa +1,76% a quota 14.033.
Nel mese di gennaio l’inflazione Usa misurata dall’indice dei prezzi alla produzione è volato del 9,7% y/y, più del rialzo pari a +9,1% atteso dagli analisti. L’inflazione core, ovvero l’indice depurato dai prezzi dei beni energetici e alimentari, è avanzata dell’8,3% su base annua. Un altro parametro che misura l’inflazione core, ovvero l’indice depurato dai prezzi dei beni energetici, dei beni alimentari e anche dei servizi commerciali -parametro preferito dagli economisti, in quanto esclude ulteriori componenti volatili – è salito del 6,9% su base annua.
Il dato ha confermato come l’inflazione abbia continuato a correre negli Usa anche nel mese di gennaio, contrariamente alle attese degli economisti, che avevano previsto un rallentamento rispetto al +9,8% di dicembre.
Vengono così rinfocolate le aspettative di una Fed hawkish, pronta ad alzare i tassi di interesse Usa a marzo, probabilmente subito di 50 punti base.
Alcuni esponenti della Fed hanno tuttavia messo le mani in avanti, lasciando intendere che iniziare il ciclo di strette monetarie con un rialzo di 50 punti base potrebbe essere eccessivo.
Il tono positivo di Wall Street si spiega con una importante novità arrivata dal fronte geopolitico.
Il ministero della difesa russo ha comunicato che le unità dei distretti militari meridionali e occidentali che erano state schierate per le esercitazioni militari nei pressi della frontiera ucraina stanno rientrando alle loro basi.
Immediati sono stati qualche ora fa il balzo dei futures Usa e la ripresa dei mercati: si scommette sullo smorzarsi delle tensioni geopolitiche esplose tra la Russia di Vladimir Putin e l’Occidente sulla crisi in Ucraina e dunque sulla possibilità che la guerra tanto temuta non si concretizzi.
Il sentiment più sereno è dimostrato anche dal trend dei prezzi del petrolio, che dopo la notizia hanno ceduto fino a -4% circa nel caso del contratto scambiato a New York.
Occhio anche all’ETF VanEck Russia ETF, fondo americano che investe nei titoli delle società russe a maggior capitalizzazione, rimbalzato del 5% circa.
Tra le Big Tech del Nasdaq, acquisti su Tesla e Netflix.
“Lo smorzarsi delle tensioni tra la Russia e l’Ucraina stanno sostenendo in generale il sentiment nella giornata di oggi, ma non è l’unica buona notizia. I casi di Covid negli Stati Uniti sono in calo dell’80% dal picco di gennaio, un altro segnale di come il reopening andrà avanti”, ha commentato alla Cnbc Ryan Detrick di LPL Financial.