Wall Street attende Fed, focus su avvertimenti Dimon (JP Morgan). Credit Suisse: sell off Disney esagerato, margine rialzo +27%
Wall Street in rialzo in attesa del verdetto della Fed sui tassi e su eventuali cambiamenti alla propria politica monetaria, atteso per le 20 circa ora italiana.
Il bilancio di settembre rimane tuttavia negativo; l’indice S&P 500 ha perso il 3,7% dall’inizio del mese, incluso il calo dell’1,7% della sessione di lunedì, che si è confermata la peggiore da maggio. Il Dow Jones è in ribasso del 4% da inizio mese.
Alle 15.40 circa ora italiana, pochi minuti dopo l’inizio della sessione, il Dow Jones sale dello 0,59% a 34.120 punti; il Nasdaq avanza dello 0,18% a 14.772 punti; lo S&P 500 mette a segno un rialzo dello 0,44% a 4.373 punti.
Attesa per le dichiarazioni che il numero uno della Federal Reserve Jerome Powell proferirà nella conferenza stampa successiva alla diffusione del comunicato, in merito al tapering.
Soprattutto, la Fed annuncerà il tapering oggi?
Molti economisti ritengono che la banca centrale americana posticiperà l’annuncio a novembre.
Al termine della riunione iniziata ieri, il Fomc – il braccio di politica monetaria della Federal Reserve – sfornerà i propri annunci sui tassi, snocciolando anche i nuovi outlook sulla crescita dell’inflazione e sul Pil degli Stati Uniti. E rivelando il dot plot, dunque l’insieme delle previsioni sull’andamento dei tassi da parte dei suoi esponenti.
“Credo che annunceranno di aver discusso di tapering, ma non credo che forniranno qualche dettaglio”. Così il responsabile degli investimenti della divisione globale di reddito fisso di BlackRock, Rick Rieder, alla CNBC. “A mio avviso presenteranno un contesto da cui emergerà che potrebbero iniziare a lanciare il tapering a novembre o dicembre”.
Ha detto la sua, nel Fed-Day, anche Jamie Dimon, numero uno di JP Morgan:
“La Fed non può essere sempre proattiva. A volte deve essere reattiva”.
Dimon ritiene che, a un certo punto, è possibile che la Fed sia costretta ad ammettere che l’inflazione Usa sia tutto fuorché un fattore temporaneo o transitorio. Interpellato dalla CNBC-TV18, il ceo del colosso bancario Usa ha detto di prevedere una ulteriore fiammata dell’inflazione nel corso dei prossimi mesi che, probabilmente, costringerà la Fed ad agire velocemente, anzi, a reagire in modo forte.
E’ dunque possibile che, se l’inflazione si confermerà molto più alta delle attese, “i freni della banca centrale Usa si incepperanno, la liquidità sarà ritirata, e la reazione sarà enorme. Non è una previsione che sto facendo, ma è possibile che la Fed debba fare qualcosa, a un certo punto, l’anno prossimo”, ha detto Dimon.
Tra i titoli sotto i riflettori a Wall Street male FedEx, che ha ceduto fin oltre -6% dopo che il colosso di spedizioni ha pubblicato un bilancio che ha meso in evidenza un calo dei profitti nel corso del trimestre precedente, a causa dell’aumento del costo del lavoro. Il gruppo ha comunicato un utile per azione di $4,37 per azione, 54 centesimi al di sotto di quanto atteso dagli analisti di Refinitiv.
Male anche Adobe, con le quotazioni del colosso software in ribasso fino a -4% nonostante i risultati trimestrali migliori delle previsioni. La società ha riportato un utile per azione di $3,11, più dei $3,01 per azione stimati, su un fatturato di $3,94 miliardi, rispetto ai $3,89 miliardi attesi.
Protagonista è anche Disney, dopo la pubblicazione di una nota della divisione di ricerca di Credit Suisse. Gli analisti hanno affermato che il brusco sell off che ha colpito le quotazioni a seguito della dichiarazione del colosso americano – che prevede una crescita degli abbonati inferiore alle attese – è stato esagerato, al punto che, a suo avviso, il titolo avrebbe un margine di rialzo fino a +27%.
Ieri Disney ha perso più del 4% dopo che il ceo
Bob Chapek ha parlato di ostacoli, nel quarto trimestre dell’anno, per il servizio di video streaming, aspettandosi anche un ritardo nella produzione, sebbene “nel brevissimo termine”. L’AD in sostanza ha annunciato che la programmazione del quarto trimestre sarà inferiore “rispetto a quanto ci saremmo potuti aspettare”, fattore che condizionerà la crescita degli abbonati.
Disney ha stimato una crescita degli abbonati al proprio servizio Disney + a 230-260 milioni entro il 2024. Nel mese di agosto il gigante Usa ha comunicato di avere 116 milioni di abbonati al servizio.