Wall Street accelera al rialzo, Apple trascina i titoli hi-tech. Le BIG che pubblicheranno bilanci questa settimana
Wall Street accelera al rialzo, mentre prosegue la stagione delle trimestrali. Il Dow Jones sale di 100 punti circa (+0,36%), a 26.561 punti; il Nasdaq avanza di oltre 138 punti (+1,35%), a 10.502 punti; lo S&P 500 cresce di 17,70 punti (+0,53%), a 3.232 circa.
Da segnalare che, fino allo scorso venerdì, sono state 128 le aziende scambiate sull’indice S&P 500 che hanno diffuso i bilanci: di queste, stando a quanto emerge dai dati di Refinitiv, l’81% ha battuto le stime degli analisti.
Detto questo, nel complesso gli utili delle società, pur migliori delle attese del consensus, sono scesi più del 40% su base annua, sulla scia degli effetti provocati dalla pandemia del coronavirus e successivo lockdown.
Questa settimana, le BIG che pubblicheranno i risultati di bilancio del secondo trimestre saranno McDonald’s, Pfizer, Alphabet, Apple and AMD. Oggi si mettono in evidenza i rialzi dei titoli Amazon e Apple, che trascinano al rialzo i titoli tecnologici, dopo un avvio cauto.
Attesa per gli stimoli economici che gli Stati Uniti sono pronti a sfornare per risollevare la congiuntura Usa, alle prese – come quella di tutto il mondo – con le conseguenze del COVID-19.
Il segretario al Tesoro Usa Steven Mnuchin ha annunciato che i repubblicani hanno finalizzato una proposta di nuovi stimoli economici da $1 trilione circa, affermando di sperare in un supporto bipartisan al COngresso.
Tuttavia, come fa notare la responsabile economista di Jerreries, Aneta Markowska, esiste “ancora un grande gap tra i Repubblicani e i Democratici, specialmente riguardo ai sussidi di disoccupazione e sugli aiuti statali e locali. Colmare il gap richiederà probabilmente più di una settimana, il che significa che è improbabile che un accordo venga raggiunto prima del 31 luglio”.
In primo piano anche le rinnovate tensioni tra Stati Uniti e Cina – con la guerra dei consolati – che si riverberano soprattutto sul dollaro, tanto che l’euro è balzato fin oltre $1,17, al valore più alto degli ultimi 22 mesi nei confronti del biglietto verde, mentre lo US dollar ha confermato i minimi dal settembre del 2018. Verso il dollaro, il franco svizzero è salito al massimo in quattro mesi a 0,9186 per dollaro, mentre lo yen è avanzato fino a +0,4%, a 105,65 sul dollaro, al record dalla metà di marzo.
Il calo del dollaro, le tensioni geopolitiche e la paura onnipresente del coronavirus hanno portato l’oro a balzare fino a $1.943,9275, oltre il record precedente testato nel settembre del 2011. (riferimento al contratto spot). Acquisti anche sui contratti futures sull’oro, in rialzo dell’1,54% a $1.926,70.