Wall Street: Dow Jones al nuovo record con effetto Colonial su energetici. Nasdaq -1,5%: downgrade su Oracle, Facebook, Google
Nuovo record del Dow Jones, balzato in avvio di seduta subito di 200 punti, sostenuto dal rally dei titoli energetici. Il rally si spiega con la notizia del cyber attack sferrato a Colonial Pipeline, la società che gestisce la rete di oleodotti più grande degli Stati Uniti. Colonial è stata costretta a interrompere il trasporto di carburante dal Golfo del Messico all’area metropolitana di New York, ma non solo, per “mettere offline alcuni sistemi, al fine di contenere la minaccia”. Il gruppo ha riferito di aver appreso venerdì scorso di essere stato “vittima di un attacco informatico”: da allora ha interrotto la rete di oleodotti di 8.850 chilometri, che trasporta quasi la metà delle riforniture di carburanti nella East Coast.
Il presidente americano Joe Biden è stato informato dell’attacco e ha dichiarato lo stato di emergenza in 17 stati americani e nel distretto di Columbia, nella serata di domenica.
Il Dow Jones balza di 228 punti (+0,66%) a 35.005 punti, il Nasdaq è invece in forte ribasso, arretra dell’1,5% circa a 13.549 punti, mentre lo S&P 500 è piatto con -0,07% a 4.229 punti.
I timori sull’offerta di petrolio, carburanti e benzina hanno avuto un effetto immediato sui rispettivi mercati, con i futures sul petrolio arrivati a salire fino a +1%. Ora i rialzi si smorzano, con il petrolio WTI che oscilla al di sopra dei $65 al barile e il Brent che si posiziona oltre quota $68, entrambi in rialzo di mezzo punto percentuale circa.
Bene i titoli energetici, come Occidental Petroleum (oltre +3%), Devon Energy (+2,31%), Chevron (+1,9%), Exxon (+1,8%).
Sul Nasdaq cedono invece le Big Tech, in particolare Oracle, penalizzata da un giudizio di Barclays, che ha tagliato il rating da “overweight” a “equal weight”, affermando che il titolo della società non avrebbe più grandi margini di rialzo, avendo raggiunto ormai il target price fissato dalla banca. Da segnalare che le quotazioni di Oracle hanno guadagnato più del 24% dall’inizio dell’anno. Il titolo cede ora più dell’1%.
Gli analisti di Citigroup hanno invece rivisto al ribasso il giudizio di Facebook e Alphabet, la holding cui fa capo Google, da buy a neutral, in quanto a loro avviso le stime degli analisti sulle entrate pubblicitarie di entrambe le Big Tech sarebbero eccessivamente ottimiste. Facebook cede il 3%, mentre Alphabet arretra di oltre -2%. Male anche Tesla, che perde più del 3%.