UniCredit ancora giù con incognita AD e governo Conte: da fine novembre in fumo 3,8 miliardi
Titolo UniCredit ancora sotto pressione, cede lo 0,67%, confermandosi tra i titoli peggiori del Ftse Mib, che alla 11 circa ora italiana riporta un trend praticamente piatto.
Qualcuno nelle ultime ore ha suonato la sveglia per Piazza Gae Aulenti, che non ha scelto ancora chi sarà il suo prossimo ceo.
“UniCredit il tempo sta scadendo”, segnala un articolo de Il Corriere dell’Economia, ricordando come il titolo in Borsa stia scontando l’incognita AD: dopo aver testato lo scorso 25 novembre il massimo dal marzo del 2020, a quota 9,426 euro, l’azione è caduta fino a 8,898 euro nei giorni successivi alla decisione di Jean-Pierre Mustier di rassegnare le dimissioni, fino a cedere a 7,714 euro venerdì scorso: con un valore di mercato che ha perso praticamente da quel 25 novembre 3,8 miliardi di euro.
Il destino di UniCredit dipenderà dal nuovo ceo – negli ultimi giorni si è fatto molto il nome di Andrea Orcel, che solleverebbe tuttavia anche qualche dubbio – , che determinerà di conseguenza anche il fato di Mps.
Le nozze sono tutt’altro che scontate, se si considera che tra gli azionisti di UniCredit emerge la contrarietà di Leonardo Del Vecchio e delle Fondazioni al matrimonio voluto dal Tesoro con la banca senese. Il nome del successore di Jean-Pierre Mustier dovrebbe essere comunicato entro la data del prossimo 10 febbraio: di tempo ce n’è ancora, ma il mercato non gradisce comunque il protrarsi dell’incertezza.
Non mancano le possibili controindicazioni alla scelta di Orcel, a partire dalla disputa legale che il banchiere ha con Banco Santander per circa 100 milioni di euro dopo che la banca spagnola ha rinunciato ad assumerlo lo scorso anno. Orcel era stato anche l’architetto della travagliata acquisizione di Antonveneta da parte di Banca Monte dei Paschi di Siena nel 2007. Gli altri candidati alla carica di ceo sono abio Gallia, dg di Fincantieri e già ceo di CdP e di Bnl-BNP Paribas, Flavio Valeri, ex AD di Deutsche Bank e Carlo Vivaldi (co-chief operating officer di Unicredit)come candidato interno.
Lo scorso venerdì UniCredit ha scontato anche il balzo dello spread BTP-Bund alimentato dal rischio Italia.
A tenere banco oggi c’è la possibilità di un Conte Ter che poggi su una maggioranza più ampia. Per il momento i mercati reagiscono in maniera abbastanza positiva aspettando di vedere gli sviluppi dei prossimi giorni. Mps cede lo 0,19%.