Tetto prezzo gas, Descalzi (ENI) favorevole se sarà ben studiato
Mattinata all’insegna degli acquisti su Eni che al momento si muove in rialzo del 1,15%, sulla scia del rialzo del prezzo del petrolio Brent che si trova ora a quota 123 $/barile. Questa mattina l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, in un’intervista al Corriere della Sera ha affermato che porre un limite ai prezzi del gas aiuterebbe ad accelerare i riempimenti di depositi e di tenere sotto controllo i costi. Secondo l’Ad di Eni, mettere un tetto temporaneo al prezzo del gas potrebbe essere efficace “se ben studiato e ben progettato”. Un limite di prezzo non distorcerebbe il mercato in quanto “il mercato è già distorto”, date le condizioni insolite, infatti, dopo lo scoppio della guerra “i prezzi non rispecchiano la realtà e ora la Russia esporta più di prima”. La fornitura di gas è limitata anche a causa dei bassi investimenti degli ultimi anni e secondo Descalzi l’Italia può porre fine alle importazioni di gas dalla Russia entro l’inverno 2024-25.
Per quanto riguarda la strategia Eni, Desclazi ha ribadito l’importanza dell’Africa e in particolare delle scoperte di Eni in Egitto, Libia, Nigeria e Congo. Inoltre, l’ad ha affermato che le condizioni geopolitiche non rallenteranno la transizione energetica di Eni, che ha un obiettivo di 6GW da rinnovabile energia entro il 2025 e investirà sempre più in progetti di decarbonizzazione. Ricordiamo che negli ultimi 6 anni Eni ha investito circa 7 miliardi di euro nella tecnologia per la transizione energetica.
Secondo gli analisti di Banca Akros che commentano la notizia, “la volatilità dei prezzi del gas sarebbe limitata da un tetto massimo”. Secondo Akros la produzione di Eni dovrebbe crescere in media del 3% all’anno nel periodo 2022- 2025 e raggiungere 1,9 Mboe/g nel 2025 (anche grazie a 4,5 miliardi di euro di capex all’anno nel piano 2022-2025).