Tapering Fed non spaventa la borsa Usa, a Wall Street futures in rialzo. Focus anche su Bank of England
Futures Usa in rialzo all’indomani del Fed-Day, che ha inaugurato la nuova era di politica monetaria della Federal Reserve post pandemia. I futures sul Dow Jones sono ingessati, con una variazione pari a +0,01% a 36.038 punti; i futures sullo S&P 500 avanzano dello 0,17% a 4.659 punti, mentre i futures sul Nasdaq crescono dello 0,41% a 16.194 punti.
Al termine della riunione di due giorni il Fomc, il braccio di politica monetaria della banca centrale americana, ha diramato un comunicato, in cui si legge che il tapering dei suoi acquisti di bond inizierà “alla fine di questo mese”, con una riduzione che sarà, su base mensile, di $15 miliardi.
In particolare, gli acquisti di Treasuries saranno ridotti ogni mese di $10 miliardi e quelli di titoli garantiti dai mutui di $5 miliardi.
Nessun timore da parte di Wall Street, che ha chiuso la sessione della vigilia a nuovi livelli record: il Dow Jones Industrial Average è salito di 104,95 punti a 36.157,58 mentre lo S&P 500 è avanzato dello 0,65% a 4.660,57. Il Nasdaq Composite è balzato dell’1,04% a 15.811,58 punti.
“Crediamo di poter essere pazienti e che questo non sia il momento di alzare i tassi di interesse”, ha detto il numero uno della Fed Jerome Powell, durante la conferenza stampa successiva all’annuncio dei tassi, che sono stati lasciati invariati attorno allo zero.
Sul fronte dell’inflazione, ha rassicurato il banchiere centrale, “non abbiamo prove di una spirale salari-prezzi” e “l’inflazione è provocata dal strozzature (nella catena dell’offerta) e da una domanda molto forte”.
“Monitoreremo attentamente” la situazione, ha continuato il banchiere centrale, ma “non prevediamo un aumento preoccupante dei salari”. Certo, ha ammesso Powell, “l’inflazione è più alta di quanto avessimo anticipato”.
Da segnalare che pochi minuti fa è arrivato anche l’annuncio della Bank of England, banca centrale del Regno Unito, che ha reso noto di aver lasciato i tassi principali di riferimento invariati al minimo storico dello 0,10%.
La BoE ha praticamente sfidato i mercati, che avevano previsto un aumento dei tassi.
E’ vero che, nel mese di settembre, l’inflazione UK ha rallentato il passo, salendo del 3,1% su base annua, ma per gli economisti si tratta di una semplice pausa, dopo il +3,2% di agosto, il rialzo più forte dal 1997, ben superiore al target di inflazione della Bank of England, pari al 2%.