Stellantis: allarme da Fim-Cisl, produzione I trimestre in calo del 13,5% per mancanza di semiconduttori
La mancanza di semiconduttori impatta negativamente sulla produzione di auto di Stellantis, soprattutto nello stabilimento di Melfi e per i veicoli commerciali di Sevel. Lo ha detto Fim-Cisl, secondo cui la produzione di Stellantis Italy ha segnato nel primo trimestre un calo del 13,5% rispetto al 2021. Nello specifico, nei primi tre mesi del 2022 sono state prodotte, tra autovetture e furgoni commerciali, 180.174 unità contro le 208.242 del 2021. La produzione di auto ha segnato un -2,6%, mentre quello relativo ai veicoli commerciali ha evidenziato una pesante riduzione del 30,4% in termini di volumi.
Se i dati di produzione li si confronta con il periodo pre-Covid e quindi al 2019, la situazione mantiene lo stesso livello di perdita complessiva nei volumi con un –13,2% (auto+veicoli commerciali), con le autovetture in forte peggioramento a -9,4% e i veicoli commerciali a –20,5%.
“L’effetto è in gran parte riconducibile allo stop nelle produzioni determinato dalla mancanza dei semiconduttori”, ha spiegato il Segretario Nazionale Fim Cisl, Ferdinando Uliano, precisando che la carenza di semiconduttori ha iniziato a riscontrarsi in termini di blocchi produttivi già nei primi mesi del 2021, ma si è aggravata pesantemente nella seconda parte del 2021 e “continua in maniera molto significativa anche nel primo trimestre 2022, una situazione che condizionerà tutto l’anno”.
Il 2022 dall’andamento di questi primi tre mesi, si sta prefigurando come il quinto anno consecutivo di flessione delle produzioni Stellantis in Italia. Se nell’arco temporale di quattro anni, 2017-2021, si era perso il 35% della produzione complessiva, con la tendenza di ulteriore riduzione generata nei primi tre mesi 2022 “rischiamo di scendere, su base annua, sotto le 600.000 unità (-42% rispetto 2017) complessive tra auto e commerciali, con una produzione auto sotto le 400.000 (-48% rispetto 2017)”, ha avvertito Uliano.
Le situazioni più pesanti nella perdita dei volumi si riscontrano nei due stabilimenti, Melfi (-22,4%) e Sevel (-30,4%).
Secondo la Federazione italiana metalmeccanici aderente alla Cisl, lo scoppio della guerra in Ucraina può solo peggiorare ulteriormente il problema del reperimento e del costo delle materie prime.
“Le preoccupazioni nostre riguardano i lavoratori che sono pesantemente colpiti sul piano del reddito e dell’occupazione da questa situazione, oltre alle ripercussioni negative che si stanno determinando a cascata in tutto il settore – prosegue Uliano – Nel settore dell’automotive non si era mai determinata una situazione di questa portata: le case automobilistiche non riescono materialmente a soddisfare gli ordini già acquisiti”.
Intanto il titolo Stellantis soffre a Piazza Affari. Fin dai primi scambi l’azione è scivolata sul fondo del paniere Ftse Mib e nel primo pomeriggio segna una flessione del 5,17% scambiando in area 13,6 euro.