Stati Generali, Ania auspica istituzione Fondo Sovrano italiano e ipotizza nuovi PIR
“Superata la fase acuta della pandemia, siamo alle prese con la non meno difficile crisi economica. Riteniamo che proprio una crisi di così forte impatto possa essere anche l’occasione per impostare un nuovo corso dei rapporti tra Stato, sistema produttivo, famiglie”. Così la Presidente dell’Ania e presidente di Poste Italiane Maria Bianca Farina nella relazione presentata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in occasione degli Stati Generali dell’economia, in corso a Villa Pamphili.
“Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella – continua Farina, in base a quanto emerge dalla sintesi della relazione presentata- ha parlato di un “nuovo inizio” e Lei, Presidente, ha insistito ripetutamente sulla necessità di un confronto con tutte le classi dirigenti del Paese. Lo ha fatto richiamando – anche nel suo Piano di Rilancio – l’improcrastinabile bisogno di modernizzare il Paese anche sul fronte della digitalizzazione, il che comporta sostenere la capitalizzazione delle imprese, rendere strutturali misure come Ace e Industria 4.0 e rilanciare gli investimenti pubblici e privati, puntando innanzitutto sulle reti telematiche, idriche ed energetiche. Ma occorre anche ridurre i tempi della giustizia penale e civile e riformare il Codice civile. Come pure il Fisco, per rendere il nostro sistema più equo ed efficiente”.
“Questa mi sembra la via maestra di uno Stato moderno. Mai come in questi ultimi anni, l’apporto dei capitali privati– penso in modo particolare al settore che rappresento, quello delle assicurazioni – è stato sinergico per tutti i temi di welfare, per l’equilibrio del debito pubblico, ha allocato capitali per investimenti nell’economia reale”.
“Tra i primi obiettivi va posto quello di riassorbire la caduta degli investimenti osservata a partire dal 2007 e, tra questi, sviluppare al più presto quelli destinati alle infrastrutture del Paese finalizzate alla transizione digitale e green. La partecipazione degli investitori privati potrebbe essere favorita dalla istituzione di un Fondo Sovrano italiano in grado di raccogliere capitale privato nazionale destinato al finanziamento di investimenti in infrastrutture o nel capitale delle imprese più fragili e/o più strategiche in affiancamento alle risorse pubbliche. Si potrebbe pensare anche all’offerta di garanzia sui progetti a più alto rischio o ad altri strumenti che permettano di conseguire condizioni e rendimenti di mercato. Bisogna altresì valutare se disegnare nuovi PIR dedicati a tale tipologia di investimenti e agli investitori istituzionali, ampliando alle imprese di assicurazione le agevolazioni già previste per gli investimenti di enti previdenziali e fondi pensione”.
Farina ricorda che “il sistema assicurativo svolge un ruolo centrale nella raccolta del risparmio. La quota del risparmio degli italiani investita in forme di assicurazione vita è in crescita ormai da anni: nel 2019, secondo i dati recentemente pubblicati dalla Banca d’Italia, ha raggiunto il 18,2% della complessiva ricchezza finanziaria. Gli investimenti degli assicuratori italiani, alla fine del 2019, erano pari a circa 950 miliardidi euro, corrispondenti al 53% del PIL. Le imprese assicuratrici hanno seguito nel corso degli anni un’asset allocation che ha visto prevalere gli investimenti in titoli a reddito fisso, in particolare quelli emessi dallo Stato, pari, nel 2019, a 335 miliardi”.