Servizi finanziari sul web: arriva la stretta da Bruxelles per tutelare i consumatori. Ecco la proposta
La Commissione europea ha messo a punto oggi una riforma sulla vendita online di servizi finanziari ai consumatori. Si tratta di un mercato che ha registrato una notevole evoluzione a seguito della digitalizzazione e che ha ulteriormente accelerato a seguito della pandemia, che ha contribuito all’aumento delle transazioni online.
“I consumatori si avvalgono sempre di più dei servizi online, anche di tipo finanziario, e questa è di per sé una cosa positiva – ha detto Věra Jourová, vicepresidente per i Valori e la trasparenza della Commissione UE – Dobbiamo tuttavia garantire che le regole del gioco siano all’altezza dei più recenti sviluppi. I consumatori hanno bisogno di informazioni chiare e di una rete di sicurezza in caso di problemi”.
La proposta contiene interventi che riguardano diversi aspetti. Innanzitutto, un accesso più agevole al diritto di recesso di 14 giorni nei contratti a distanza sui servizi finanziari. Gli intermediari dovranno quindi prevedere un pulsante di recesso all’atto della vendita dei servizi online.
Previste anche nuove norme sul contenuto, le modalità e la tempistica delle informazioni precontrattuali. Ad esempio, anche per le comunicazioni online, l’intermediario avrà l’obbligo di fornire anticipatamente determinate informazioni tra cui eventuali costi occulti o rischi connessi ai servizi finanziari. Le informazioni dovranno essere visualizzate in modo chiaro nella schermata. Le nuove norme garantiranno inoltre che il consumatore disponga di tempo sufficiente per comprendere le informazioni ricevute, almeno un giorno prima dell’effettiva firma del contratto.
Non solo. Prevista anche una maggiore tutela dei consumatori che stipulano online contratti di servizi finanziari, che possono essere difficili da comprendere, in particolare se negoziati a distanza. La proposta impone allora agli intermediari di istituire sistemi online trasparenti e di fornire una spiegazione adeguata e di garantire l’intervento di un operatore quando i consumatori non ritengono pienamente soddisfacente l’interazione con gli strumenti online.
Infine, la proposta elaborata da Bruxelles conferirà maggiori poteri alle autorità competenti e sanzioni più severe (le più elevate potranno ammontare ad almeno il 4% del fatturato annuo), con una piena armonizzazione giuridica, cioè norme simili per tutti i prestatori di servizi in tutti gli Stati membri.
La proposta della Commissione europea passerà ora all’esame del Consiglio e del Parlamento europeo.