Sentiment di mercato fa i conti con tonfo lira turca: Erdogan caccia governatore banca centrale, valuta affonda -12% sul dollaro
Sentiment di mercato in Asia e nel mondo alle prese con i cali della borsa di Tokyo ma anche con le notizie che arrivano dalla Turchia.
L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo è scivolato del 2,07% a 29.174,15 punti, dopo aver perso quasi -1,5% nella sessione di venerdì scorso. La borsa di Shanghai è positiva, in rialzo dello 0,98%; Hong Kong piatta con -0,06%, Sidney +0,66%, Seoul -0,13%.
Tonfo della lira turca, affondata nelle ultime ore del 12% a 8,1162 nei confronti del dollaro, rispetto ai livelli inferiori a 7,5 della scorsa settimana.
Nei minimi intraday, la valuta turca è crollata fino a 8,1745 contro il biglietto verde. La lira sconta l’ennesimo shock firmato dal presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan, che ha licenziato il numero uno della banca centrale Naci Agbal pochi giorni dopo la decisione dell’istituzione di alzare i tassi di interesse.
Lo scorso giovedì, la banca centrale della Turchia ha alzato i tassi al 19%, per combattere il tasso di inflazione volato al 15,61%. Naci Agbal sarà sostituito da Sahap Kavioglu, voce di spicco nel quotidiano pro-governativo e docente in materia di banche.
In Cina, la People’s Bank of China – banca centrale del paese – ha lasciato invariati i tassi di finanziamento loan prime rate (LPR) a un anno e a cinque anni, rispettivamente al 3,85% e al 4,65%, come da attese. I tassi LPR sono i tassi di riferimento sui prestiti che vengono stabiliti mensilmente da 18 banche cinesi.