Sell in Asia, borsa Tokyo reagisce male alla BoJ, Hong Kong -2%. Sulle borse effetto Nasdaq e petrolio -7%
Azionario asiatico negativo, sulla scia di diversi fattori, come il tonfo di Wall Street successivo all’impennata dei tassi dei Treasuries, l’annuncio della Bank of Japan che ha deciso di rimuovere la propria guidance per l’acquisto degli ETF, il tonfo dei prezzi del petrolio. L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso la sessione in ribasso dell’1,41% a 29.792,05 punti. La borsa di Shanghai cede l’1,7% circa, Hong Kong -1,92%, Sidney -0,56% alle prese con gli mobilizzi sui titoli energetici; Seoul -0,86%.
La borsa di Tokyo ha scontato l’annuncio della Bank of Japan, che ha annunciato di aver ampliato la banda di oscillazione entro cui i tassi di interesse dei titoli di stato a 10 anni potranno muoversi, nell’ambito di una mossa tesa a rendere la propria politica monetaria più sostenibile.
La BOJ di Haruhiko Kuroda – che ha lasciato invariato il tasso di interesse al -0,10% – ha deciso di rimuovere anche la guidance esplicita di acquistare ETF avendo come target il valore di 6 trilioni di yen, fattore che le permetterà di ridurre praticamente gli stimoli straordinari monstre che hanno sempre caratterizzato la sua politica monetaria.
Invece di effettuare gli acquisti a quel ritmo, la Bank of Japan ha reso noto che acquisterà ETF solo quando necessario, mantenendo come limite massimo quello di 12 trilioni di yen l’anno.
I mercati hanno scontato il tonfo dei prezzi del petrolio, affondati fino a -7%, in quella che è stata la peggiore seduta dallo scorso settembre. In particolare, i prezzi del crude ieri hanno chiuso in ribasso del 6.94% a $63,28, mentre il WTI ha ceduto il 7,12% a $60 al barile. Da segnalare che, negli ultimi cinque giorni, entrambi i contratti hanno perso più del 6%. I prezzi hanno scontato nella sessione di ieri i dati diramati dall’EIA, l’agenzia federale Usa, che ha annunciato che, la scorsa settimana, le scorte di petrolio crude sono balzate di 2,4 milioni di barili. Nella sessione di ieri, nonostante le rassicurazioni arrivate dalla Federal Reserve di Jerome Powell sul rialzo dei tassi, i rendimenti dei Treasuries decennali sono balzati fino all’1,75%, mentre i trentennali hanno sfondato per la prima volta dal 2019 la soglia del 2,5%. Il Nasdaq è scivolato del 3%, a 2.267 punti, il Dow Jones ha perso lo 0,46%, a 32.862 punti mentre lo S&P 500 è arretrato dell’1,48% a 3.915,46 punti.