Scope Ratings: banche italiane resilienti nel 2020 ma non fuori pericolo
La redditività delle banche italiane è stata poco entusiasmante durante lo scorso anno. Lo si legge in un report di Scope Ratings, secondo cui, tra i lati positivi, l’evidente pressione sui loro profitti e perdite nel 2020 è stata ampiamente bilanciata da una migliore solvibilità e da continui progressi nella gestione delle esposizioni deteriorate preesistenti. I coefficienti patrimoniali delle banche italiane hanno raggiunto nuovi massimi nel 2020, aumentando in media di 130 punti base, posizionandoli comodamente al di sopra dei requisiti SREP.
“Le banche italiane dispongono di confortevoli buffer rispetto ai requisiti patrimoniali, a seguito di un miglioramento sostanziale dei coefficienti patrimoniali nel 2020, che ha beneficiato di utili non distribuiti e di una significativa riduzione delle attività ponderate per il rischio”, ha affermato Marco Troiano, deputy head of the financial institutions team di Scope Ratings. “Ma è troppo presto per le banche per dichiarare la vittoria sulla pandemia”, ha ammonito. “La maggior parte delle moratorie scadrà nel giugno 2021 e prevediamo che le tendenze della qualità degli asset saranno meno favorevoli nel 2021 rispetto allo scorso anno”.
Il settore bancario italiano resta uno dei più frammentati dell’UE. Troiano ritiene che i fattori settoriali e finanziari interessanti manterranno vivo il trend di consolidamento nel 2021. I driver finanziari che aumentano materialmente le probabilità di accordi in Italia includono l’approccio più favorevole delle autorità di vigilanza, gli incentivi fiscali nella legge finanziaria italiana per il 2021 e il fatto che le banche più forti hanno accumulato capitale in eccesso non pagando dividendi che potrebbero essere utilizzati in fusioni. Le basse valutazioni delle azioni bancarie rendono le acquisizioni ancora più redditizie.