Russia-Ucraina: il conflitto aumenta la possibilità di errore delle banche centrali
Il conflitto Russia-Ucraina implica un ulteriore deterioramento dei già difficili compromessi tra crescita e inflazione (soprattutto nell’Eurozona) che le banche centrali devono affrontare, rendendo le prossime decisioni particolarmente difficili. A sottolinearlo è Silvia Dall’Angelo, Senior Economist per la divisione internazionale di Federated Hermes, che guarda alla possibile evoluzione della politica monetaria in questo nuovo scenario.
“Nell’attuale contesto di inflazione già alta e di preoccupazioni per i cosiddetti effetti di secondo round – spiega l’esperta – le banche centrali continueranno probabilmente a rimuovere gli stimoli monetari. Ma i rischi di crescita al ribasso legati allo scenario geopolitico significano che probabilmente procederanno in maniera graduale e prudente”.
Secondo l’esperta, l’impatto della crisi sulla politica monetaria sarà diverso a seconda delle diverse banche centrali. “Mentre la Fed sembra essere più isolata, la Bce e la BoE affrontano una situazione più difficile, dato che l’Europa è un importatore netto di materie prime energetiche e dipende dalla Russia per il gas e, in misura minore, per il petrolio”.
In generale, è giusto dire che la crisi aumenta la possibilità di errore da parte delle Banche centrali.