Prometeia: Pil Italia -9,6% in 2020, automotive tra settori peggiori con caduta valore aggiunto -35%
“Dopo la caduta record nel primo semestre 2020, i dati congiunturali confermano un rimbalzo nel terzo trimestre grazie a tutte le componenti della domanda, dalla spesa delle famiglie alle esportazioni”. Così Prometeia, società italiana di consulenza e ricerca economica per banche, assicurazioni e imprese, nel rapporto di previsione di settembre “Italia fuori dalla crisi nel 2023 ma solo con uso efficace dei fondi Ue”.
“L’Italia – si legge nel rapporto – è entrata in fase di ripresa, ma il Pil recupererà i livelli pre-pandemia non prima del 2023. Nel 2020 chiuderà a -9,6%, con un impatto settoriale molto disomogeneo. Tra i settori più esposti al contagio, servizi come l’alloggio, la ristorazione, l’intrattenimento perderanno a fine anno tra il 30% e il 35% del valore aggiunto. Meno penalizzati, ma anch’essi in territorio negativo, telecomunicazioni, utility e l’intermediazione finanziaria. Differenze anche all’interno dell’industria: l’automotive sarà tra i settori più penalizzati chiudendo il 2020 con una caduta del valore aggiunto nell’ordine del 35%, mentre saranno i settori che producono beni essenziali, come la farmaceutica e l’alimentare, a presentare la performance migliore. Nel 2021 il valore aggiunto di tutti i macro-settori tornerà positivo.
Industria e costruzioni traineranno la ripresa del Pil, che tuttavia rimarrà ancora distante dal valore pre-Covid dell’1,7%”.
Il Pil italiano, sottolinea Prometeia, segnerà una “ripresa nel 2021 (+6,2%) e nel 2022 (+2,8%)”.