Preview Bce: Lagarde dovrà calmare le preoccupazioni sull’inflazione, attenzione al tono
L’ultimo peggioramento delle prospettive nel rapporto crescita-inflazione nell’Eurozona sta rendendo importante la riunione della Banca centrale europea (Bce), in programma questo giovedì. Sì perché la Bce sembra trovarsi sempre più tra l’incudine e il martello, tra un’economia che attraversa un periodo di indebolimento e una pressione sui prezzi che sta aumentando. E’ questo il parere di Martin Wolburg, Senior Economist di Generali Investments, secondo cui la Bce dovrà calmare le preoccupazioni del mercato sul rischio di restare indietro rispetto all’aumento dell’inflazione.
Non solo l’inflazione è in forte aumento, ma anche la pressione sui prezzi sta crescendo sempre di più. La componente relativa ai prezzi alla produzione dell’indice Pmi Composite di ottobre si è attestata a 60,3, il livello più alto da oltre dieci anni, mentre l’inflazione PPI a luglio era al 13,7% su base annua e la compressione dei margini continua. I colli di bottiglia legati alle carenze di input chiave come i semiconduttori e i problemi di ricostruzione delle catene del valore persistono. Allo stesso modo, le aspettative di inflazione su tutte le scadenze (da 1 anno a 30 anni) sono attualmente un po’ al di sopra del 2%. Il rischio che le aspettative d’inflazione possano disancorarsi dall’obiettivo della Bce è chiaramente aumentato.
“Il compito principale della presidente Lagarde nella riunione di ottobre sarà quello di calmare le preoccupazioni del mercato sull’inflazione e circa il fatto che la Bce stia attendendo troppo a lungo – spiega l’esperto di Generali Investments – Lagarde dovrà procedere lungo una linea sottile per tenere sotto controllo le aspettative d’inflazione senza essere costretta dai mercati ad una vera e propria azione politica”.
In un recente discorso, la presidente della Bce ha valutato ancora il picco d’inflazione come un fenomeno transitorio, ma ha sottolineato i rischi al rialzo per l’inflazione legati alla persistenza dei colli di bottiglia e alla crescita dei salari più alta del previsto, attestando che la Bce “continua a monitorare attentamente il rischio circa le prospettive dell’inflazione”.
“Ci aspettiamo che queste osservazioni trovino spazio anche nella dichiarazione introduttiva di ottobre, intensificando così il tono rispetto alla riunione di settembre – conclude – (…) Il messaggio implicito sarà che la soglia per l’innalzamento dei tassi è ancora lontana. Tra le righe comunicherà che il (probabile) aggiustamento verso l’alto della traiettoria dell’inflazione alla riunione di dicembre non altererà le prospettive dei tassi e che i mercati si sono spinti troppo oltre nelle loro aspettative”. I mercati stanno attualmente prezzando un tasso di deposito di zero a 3 anni, di -0,15 a 2 anni e -0,43 a 1 anno.