Powell spaventa Wall Street e cade anche il Ftse Mib. Asta Btp fa felice lo spread
Il Ftse Mib ha chiuso oggi a 17.183 (-2,14%) con banche in forte affanno. Sul mercato restano i timori legati a Covid-19, soprattutto dopo i nuovi casi di contagio che si sono manifestati in alcuni paesi a seguito dell’allentamento delle misure di contenimento. Inoltre, Wall Street non ha accolto con favore le parole di Jerome Powell e al momento cede circa il 2%. Il presidente della Fed ha chiuso all’ipotesi di tassi di interesse negativi (“non è uno strumento a cui stiamo guardando” sono state le parole di Powell) e ha anche posto l’accento come l’outlook economico sia molto incerto.
In Italia buoni riscontri dall’asta di Btp con il collocamento del massimo dell’ammontare previsto (9 miliardi di euro). Domanda sostenuta in particolare per il Btp triennale che era quello di maggior peso specifico e per le scadenze più lunghe (Btp 2035 e 2040). Esito dell’asta che ha favorito un restringimento consistente dello spread tornato ampiamente sotto i 235 pb.
Male oggi la galassia Agnelli con Exor arrivata a cedere oltre il 7% dopo che è saltato l’accordo con Covea per la cessione di PartnerRe (compagnia di riassicurazione con sede alle Bermuda interamente di proprietà di Exor). Giornata negativa anche per FCA che ha chiuso a -2,85% sotto i 7,4 euro.
In difficoltà il settore bancario con Unicredit a guidare i ribassi: il titolo del gruppo di piazza Gae Aulenti è arrivato a cedere in chiusura il 3,85% segnando i nuovi minimi storici di chiusura a 6,40 euro. Minimi storici anche per Bper (-3,33% a 2,03 euro), che si conferma peggior titolo Ytd con oltre -54%.
Male anche UBI Banca (-3,8%). Ieri l’antitrust ha avviato un’istruttoria sull’OPS di Intesa Sanpaolo su UBI. L’Autorità andrà a verificare i possibili effetti sulle dinamiche concorrenziali nei mercati bancari, finanziaria e assicurativi nazionali e locali.
Regina di giornata è stata Diasorin con +7,48%, che rafforza così la sua posizione come miglior titolo del Ftse Mib da inizio anno (oltre +49%). Il titolo ha chiuso sui nuovi massimi storici a 172,5 euro sotto la spinta dei conti del primo trimestre 2020, chiuso con un utile netto in calo a 37,7 milioni (-6,6%).