Piazza Affari tornano le vendite con escalation tensioni Russia-Occidente. Big oil (Saipem in testa) approfittano dei rialzi del petrolio
La seduta infrasettimanale si chiude in calo per le principali Borse europee, Piazza Affari compresa. Dopo i recenti rialzi e la partenza in leggera crescita, l’indice Ftse Mib ha terminato la giornata in ribasso dello 0,96% a quota 24.298,66 punti. Il listino milanese non ha trovato sponda dall’avvio di Wall Street che ha mostrato e mostra una certa debolezza, pagando l’escalation delle tensioni tra Russia e Occidente. Soprattutto dopo le dichiarazioni di Vladimir Putin ai paesi che hanno lanciato sanzioni contro la Russia, a seguito della sua invasione dell’Ucraina, del 24 febbraio scorso. “Abbiamo intenzione di passare ai pagamenti in rubli nelle operazioni di vendita del gas ai paesi non amici”, ha detto il presidente russo. Gli investitori guardano anche all’annuncio del segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, che ha reso noto che l’alleanza dispiegherà altre forze militari in Bulgaria, Ungheria, Romania e Slovacchia.
In questo scenario, tornano a salire anche i prezzi del petrolio. Un’accelerazione, quella del greggio, che sostiene i titoli del comparto oil a Piazza Affari. Protagonista di giornata sul Ftse Mib è Saipem (+7,2%) che approfitta della nuova accelerazione del greggio. Tengono però banco anche le indiscrezioni stampa circa la manovra di supporto finanziario che, secondo quanto riportato da “Il Sole 24 Ore”, dovrebbe essere di circa 1,5 miliardi di euro verso settembre-ottobre oltre a 500 milioni sottoscritti dal consorzio di garanzia. In particolare, lo schema di sostegno prevede l’iniezione immediata di 650 milioni di euro da parte dei due soci (Eni e Cdp), mentre i rimanenti 850 milioni sarebbero a carico delle banche sotto forma di prestito garantito da Eni in attesa della garanzia Sace per il 70% del loro intervento. “L’aumento di capitale è considerevole. Tuttavia, le prospettive sugli investimenti E&P sono in miglioramento, come suggerito dal contratto annunciato venerdì scorso”, sottolineano gli analisti di Banca Akros che mantengono la raccomandazione neutral su Saipem con target price di 0,9 euro. Tra le big del settore brillano anche Tenaris ed Eni che hanno chiuso rispettivamente a +2,8% e a +0,9%.
Segno più anche Telecom Italia (+0,7%) dopo le nuove indiscrezioni riportate oggi dal Sole 24 Ore e dal Messaggero su un possibile interesse del fondo CVC per una parte del gruppo. Stando a quanto riportano le fonti di stampa, il fondo inglese CVC sarebbe interessato ad alcune attività di Tim.
Seduta incolore per Poste Italiane che ha messo a segno un -0,1% nel giorno in cui ha diffuso i risultati del 2021 che hanno visto un utile record a quota 1,6 miliardi. Gli analisti si sono concentrati anche sulla revisione al rialzo del dividendo.
Nelle retrovie Hera (-3,6%) nonostante i conti 2021 in crescita. Nel dettaglio, il gruppo ha visto i ricavi a attestarsi a 10.555,3 milioni di euro (+49,1%) e l’utile netto di pertinenza degli azionisti salire del 10,2% a 333,5 milioni. Infine proposta di dividendo in crescita a 12 centesimi di euro per azione (+9%).