Piazza Affari strappa un segno più, la migliore in Europa: brillano Iveco e STM. Giù DiaSorin
La cautela ha dominato la penultima seduta della settimana per Piazza Affari che è tuttavia riuscita a chiudere poco sopra la parità. L’indice Ftse Mib, reduce dal +0,65% della vigilia che ha riavvicinato l’indice ai top di settimana scorsa, ha terminato la giornata con un +0,47% a quota 27.844,45 punti. Il tutto in una seduta caratterizzata da una certa prudenza per le principali Borse europee, con i mercati che hanno reagito in maniera positiva davanti all’inflazione Usa balzata a +7% a/a, nuovi massimi a quasi 40 anni. Gli investitori non perdono però di vista la sfera sanitaria e guardano anche alla nuova stagione degli utili che domani vede in primo piano i conti di Citigroup, JP Morgan e Wells Fargo che saranno tra le prime a pubblicare i loro conti venerdì.
Guardando ai singoli titoli del Ftse Mib, la migliore di giornata è stata Iveco (+3,3%), la prima matricola del 2022 di Piazza Affari. Il titolo Iveco ha debuttato lo scorso 3 gennaio con un prezzo di apertura a 11,26 euro. Positiva la galassia della famiglia Agnelli con Stellantis che ha chiuso sopra 19 euro e Cnh Industrial (+2,2%).
Tra le migliori del listino milanese si è distinta oggi anche STMicroelectronics (+3,1%). A sostenere il titolo del big italo-francese dei chip la nuova guidance 2022 della taiwanese TSMC migliore delle aspettative. Nel dettaglio, TSMC ha fornito una guidance per il primo trimestre 2022 e per il 2022 sopra le attese. Il fatturato del primo trimestre è atteso fra 16,6 e 17,2 miliardi di dollari, con il midpoint il 7% sopra le attese (15,8 miliardi). Una sponda arriva anche dalle positive indicazioni arrivate da Credit Suisse. Gli analisti hanno mantenuto la raccomandazione outperform su STM, con il target price che è passato da 49,5 a 60 euro.
In coda all’indice Ftse Mib con Diasorin che ha ceduto oltre il 4%, nonostante l’annuncio del lancio di una nuova versione del test Simplexa SARS-CoV-2 Variants Direct, test ad uso esclusivo di ricerca (RUO), che permette di individuare le mutazioni associate alla variante Omicron (B.1.1.529). Il test, spiega la nota, semplifica ed accelera il processo di pre-selezione dei campioni positivi da sottoporre a sequenziamento, massimizzando l’efficacia delle attività di monitoraggio della diffusione delle varianti considerate “variant of concern”. Il test Simplexa SARS-CoV-2 Variants Direct è un test RUO e pertanto non è inteso per scopi diagnostici.