Piazza Affari rifiata con banche ed ENI giù, in spolvero TIM e STM
Giornata interlocutoria oggi a Piazza Affari. L’indice Ftse Mib in chiusura ha ceduto lo 0,46% a 22.201,44 punti ritracciando leggermente dai massimi a quasi nove mesi. Una giornata trascorsa senza il faro di Wall Street, chiusa oggi per il Giorno del Ringraziamento. La Borsa di New York riaprirà domani ma solo per mezza giornata. Intanto ieri sera la Federal Reserve ha pubblicato i verbali dell’ultima riunione, in cui si legge che è pronta a fornire ulteriori misure accomodanti, se necessario, e ad effettuare aggiustamenti sui propri acquisti di Treasuries.
In Italia focus sull’asta Bot che ha visto il rendimento del titolo a sei mesi scendere ulteriormente a -0,518%.
In affanno oggi a Milano i titoli bancari, grandi protagonisti nelle passate sedute. Cali nell’ordine del 2% per Unicredit e Bper. Male anche Banco BPM (-1,6%) su cui la Bce ha confermato che non emetterà alcuna Srep decision nel 2020. “Risultano quindi confermati anche per il 2021 i requisiti patrimoniali già stabiliti per il 2020. Banco BPM è quindi tenuta a rispettare per il 2021 un Cet1 ratio all’8,458% a livello phased-in e 8,518% a livello fully loaded; tier 1 ratio al 10,380% a livello phased-in e al 10,440% a livello fully loaded; e total capital ratio al 12,942% a livello phased-in e al 13,002% a livello fully loaded.
Segno meno oggi anche per ENI (-1,3%), reduce da diverse settimane di convinti rialzi.
Sul parterre milanese acquisti convinti su Stmicroelectronics (+1,7%). Secondo le anticipazioni di Business Insider, la società aerospaziale SpaceX, fondata da Elon Musk, avrebbe firmato un contratto con STM per il progetto Starlink. Si tratta di una costellazione di satelliti per l’accesso a internet satellitare globale in banda larga a bassa latenza costituita da satelliti miniaturizzati collocati in orbita terrestre bassa (LEO), che lavorano in sintonia con ricetrasmettitori terrestri. Il prezzo di vendita unitario sarebbe di 2.400 dollari e quindi, il contratto con STM varrebbe 2,4 miliardi di dollari.
Tra i titoli più caldi della settimana si conferma Telecom Italia, salita di quasi il 4% con un picco intraday a oltre 0,39 euro per azione. Gli investitori continuano a guardare alla possibile accelerazione sul fronte rete unica. Secondo le ultime indicazioni stampa, una decisione sul tema Open Fiber potrebbe essere presa dal CdA di ENEL previsto per il 17 dicembre. Intanto il Corriere riporta l’insoddisfazione da parte di Vivendi sul management di TIM per la performance del titolo. “Pensiamo che l`execution sulla stabilizzazione dei risultati domestici e sulle diverse rilevanti opzioni inorganiche in fase di sviluppo (rete unica, consolidamento in brasile, carve out dei data centers) possano essere i catalyst per un recupero del titolo e che Vivendi sia quindi allineata sugli obiettivi di questi dossier” gli analisti di Equita SIM.
In spolvero anche oggi A2a (+4,2%). Ardian, attraverso EMS-Energy Management Services (la sua piattaforma italiana per le fonti energetiche rinnovabili e innovative), e A2a hanno annunciato la firma di un Memorandum of Understanding (MoU) con l’obiettivo di identificare potenziali aree di collaborazione per la produzione di idrogeno verde da fonti rinnovabili.